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Fonte: ICCD - Progetto PACI / MiC – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione ICCD
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Saperi e tecniche
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Fratellanza del Purgatorio di Gradoli Fratellanza del Purgatorio Confraternita del Purgatorio tradizionale pranzo del Purgatorio fine della Fratellanza saio marrone cordone chiaro cappuccio viola quintali di fagioli del Purgatorio minestra di riso preparazione dei fagioli pomeriggio del Giovedì Grasso fagioli del Purgatorio Suffragio delle Anime del Purgatorio funerali dei fratelli fine del XVII secolo numero di soci illimitato Confraternita del Suffragio Pranzo del Purgatorio struttura militare unica discriminante diversi piatti asta dei prodotti raccolti anime purganti piatti principali quintali di legna enorme fuoco documenti d'archivio attività vi preparazione del Pranzo del Purgatorio grande convivio reparto del fuoco finalità di aiuto dei fratelli primo giorno di Quaresima fratelli fuochisti responsabilità di un capo-gruppo estrazione sociale pratica rituale quota di iscrizione passato statuto capo-sala fuochisti responsabili dell'accensione del fuoco grande fuoco Capitano dei fuochisti altri piatti teste di tinche Opera Pia vie del paese direzione di un Capitano

"Pranzo del Purgatorio": accensione e governo del fuoco

Nelle ultime ore della sera il gruppo della "Fratellanza del Purgatorio" addetto al fuoco, composto da una decina di uomini, si organizza per portare all'interno del capannone dove si allestisce il fuoco per il "Pranzo del Purgatorio" i pezzi di tronchi di alberi accatastati in precedenza all'esterno. La legna viene spostata facendola rotolare e pian piano viene sistemata in modo da formare un cumulo intrecciato di tronchi di legno, così da poter gestire le fiamme che arriveranno a sfiorare il tetto in eternit del capannone tanto saranno alte. Sotto questa sorta di torre di legno si accumulano pezzi di legno di risulta, rami secchi e il cartone necessari ad accendere la fiamma l'indomani, verso le 2-3 di notte. Il fuoco viene monitorato e governato da tutto il gruppo, che presta attenzione a non far uscire le fiamme dalla torre lignea. Poi, man mano che le fiamme si alzano, si posizionano attorno al fuoco i poggia "callari" a tre piedi in modo che la brace sul loro fondo cucini il contenuto e il fuoco di lato riscaldi con il calore l'intero "callaro", che altrimenti sarebbe impossibile da gestire perché troppo grande. La quantità di legna da aggiungere viene controllata costantemente dal reparto addetto al fuoco e inserita man mano di traverso per far sì che si formi la brace; intanto si riempiono i "callari" con una pompa che versa l'acqua in cui bollirà il cibo. In quei "callari" vengono cucinati il riso, la minestra di tinca, i fagioli e il baccalà. La brace prodotta dal fuoco, invece, viene trasportata con la carriola nella stanza accanto a quella del fuoco, dove verrà usata per la frittura del pesce e per il pesce in umido.

Osservazioni
La Fratellanza del Purgatorio di Gradoli (VT) (o Confraternita del Purgatorio) nasce, stando ai documenti d'archivio, intorno alla fine del XVII secolo come Opera Pia per il Suffragio delle Anime del Purgatorio. Successivamente diventa una Confraternita del Suffragio o Purgatorio e poi Fratellanza del Purgatorio. Ha la sua sede nella Collegiata di Santa Maria Maddalena, patrona di Gradoli. Il fine della Fratellanza è di suffragare le anime purganti, accompagnare i defunti, aiutare i fratelli in difficoltà e i poveri. Ha come abito un saio marrone con cordone chiaro e un cappuccio viola (in passato il saio e il cappuccio erano color cenere). Ha una connotazione rigorosamente maschile e una caratterizzazione trasversale al di fuori di distinzioni di classe, politiche e di estrazione sociale. Ha uno statuto entrato in uso nel 1925 quando la Confraternita è diventata Fratellanza del Purgatorio. Ha un logo costituito da due mani che si tengono in un ovale con le fiamme sullo sfondo. La Fratellanza ha un numero di soci illimitato; tra le sue attività vi è la partecipazione ai funerali dei fratelli e la partecipazione al "tradizionale pranzo del Purgatorio" (Statuto del 1925). Il Direttivo ha una struttura militare, ed è formato da un Capitano, da un Tenente e da un Sottotenente. Ci sono poi sei Consiglieri, un Segretario e un Esattore. In passato, dallo Statuto del 1925, risulta che l'unica discriminante alla partecipazione alla Fratellanza era la capacità di leggere e scrivere; gli analfabeti ne erano quindi esclusi. Oggi non esiste più come in passato una quota di iscrizione e alcune cariche sono state abolite (Bidello e Sacrestano); il Segretario è anche Esattore. Resta nella Fratellanza la finalità di aiuto dei fratelli in difficoltà. Riguardo alla questua, era uso di molte confraternite questuare nel periodo di Carnevale per raccogliere fondi per le Anime del Purgatorio. La stessa questua che la Fratellanza compie per le vie del paese viene effettuata contemporaneamente nei poderi. In passato i cittadini offrivano prodotti in natura; oggi vengono anche accettate somme in denaro, che rimangono tuttavia secondarie. Nel pomeriggio del Giovedì Grasso viene effettuata l'asta dei prodotti raccolti; con il suo ricavato viene finanziato il Pranzo del Purgatorio, grande convivio di circa duemila persone, preparato dai confratelli, che viene offerto a tutta la cittadinanza il primo giorno di Quaresima, cioè il Mercoledì delle Ceneri. Per il Pranzo la Fratellanza, composta da circa ottanta iscritti, si divide in diversi settori specializzati nei diversi piatti, ciascuna capeggiata e sotto la responsabilità di un capo-gruppo. Due fratelli sono capo-sala, un terzo è responsabile per il pesce, un quarto per i legumi, un quinto per la frittura. Ciascun settore è composto da sei fratelli che lavorano sotto la direzione di un Capitano. I fuochisti responsabili dell'accensione del fuoco sono nove, undici sono addetti alla pulitura del pesce, sei preparano la minestra di riso, cinque il luccio in umido, sei il nasello fritto. Nove fratelli sono addetti a lavare i piatti e trenta sono i giovani fratelli che lavorano come camerieri. La tradizione vuole che ogni commensale si porti le stoviglie, il pane e le bevande. Le portate vengono servite in piatti da quattro e ogni commensale deve servirsi da sé. Il menù è composto in sequenza da: fagioli del Purgatorio, minestra di riso, luccio in umido, nasello fritto, baccalà lesso e per finire una mela. La cottura nei 12 callari intorno all'enorme fuoco rappresenta una fase molto delicata, che richiede precise sequenze temporali. Per prime, infatti, vengono bollite in un callaro le teste di tinche e lucci per la minestra di riso; poi viene cotto il riso, sempre per la minestra, e successivamente in alcuni callari vengono messi a cuocere i fagioli del Purgatorio, precedentemente lavati. Per la preparazione dei fagioli vengono utilizzati 2 quintali di fagioli del Purgatorio prodotti localmente. La preparazione del Pranzo del Purgatorio ha inizio verso le 3 di notte del Mercoledì delle Ceneri e va avanti per 9-10 ore fino alle ore 12-13, quando si serve in tavola. Alcune modalità nella preparazione dei piatti sono segrete e tramandate tra confratelli in modo rigidamente esclusivo. Sono circa 50 i quintali di legna utilizzata dai fratelli fuochisti per cucinare il Pranzo. Il reparto del fuoco è molto importante perché è attraverso il lavoro che questi uomini fanno ogni anno che si cucinano i piatti principali come i fagioli del Purgatorio, il riso e il baccalà. Inoltre, grazie a questo grande fuoco, si produce la brace con la quale vengono cucinati gli altri piatti. Il Capitano dei fuochisti ha esperienza in questa pratica rituale da circa 40 anni e per lui accendere il fuoco è un enorme orgoglio.
Gradoli (VT), Italia Regionlazio
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