Gli spaghetti con il miele sono un piatto esclusivo delle "tavole di San Giuseppe", ma a Poggiardo qualche famiglia lo prepara - seppur raramente - anche in altre occasioni. La preparazione comporta un procedimento complesso. Si friggono in un cucchiaio di olio della mollica e del pane grattugiat...

I "vermicèddhi" per le "tavole di San Giuseppe" sono preparati con un condimento di stoccafisso. Lo stoccafisso deve essere messo a bagno e successivamente cotto con i cipollotti, localmente detti "spunzali". Dopo questa prima cottura i cipollotti vengono tolti e viene aggiunta la passata di pomo...

Con il termine "massa" si identifica una tipologia di pasta, simile ai tagliolini, fatta di acqua, sale e farina. Per San Giuseppe si condisce con i ceci. A Lecce questo piatto è denominato "ceci e tria". Si prepara l'impasto, da cui si ricavano i tagliolini. Una parte della pasta, circa la metà,...

Tra le portate che compaiono sulle "tavole di San Giuseppe" a Poggiardo ci sono le "zeppole", dolci di pasta fritta di forma tonda guarniti con crema e crema di cioccolata. Questi dolci, in passato preparati in casa, oggi sono anche reperibili nei bar e nelle pasticcerie, per cui vengono attualme...

Un elemento particolarmente significativo delle "tavole di San Giuseppe" è il pane, presente in vari formati. Il pane più grande, a forma di ciambella, è il "tòrtino", che pesa 5 kg. Ve ne è presente uno per ogni "santo" che partecipa alla "tavola" e ognuno porta un simbolo identificativo del "sa...

A Poggiardo, alcune famiglie devote organizzano le "tavole di San Giuseppe", un pranzo rituale che si effettua il 19 marzo di ogni anno. Alle "tavole", allestite sin dalla sera della vigilia della festa e ricolme di cibo, partecipano i "santi", familiari o persone del paese che rappresentano alcu...

A Giurdignano vi è la tradizione diffusa di allestire annualmente banchetti rituali denominati "tavole di San Giuseppe". La tradizione è viva e non ha mai subito interruzioni. Le "tavole", allestite sin dalla sera della vigilia della festa (che cade il 19 marzo) e ricolme di cibo, sono la messa i...


Strade del borgo ruvese, che furono teatro dell'evento storico, ora narrato, rappresentato, rivissuto. E' la rievocazione di un evento storico importantissimo, che ha interessato questa comunità, cioè il "10 agosto 1861", allorquando i briganti assediarono e saccheggiarono il paese, trucidando n...

Intervistato nel 2007, Alberto Panciroli, classe 1931, racconta della sua esperienza di barbiere, librario, e amministratore pubblico. Attraverso questo racconto di vita è messo in luce il ruolo che i libri, la lettura ed il Po hanno avuto nella sua vita.Panciroli racconta del suo diventare un “l...

Andrea Giovannini, classe 1982, pur provenendo da una famiglia non dedita all'agricoltura o all'allevamento, si diploma presso l'Istituto Agrario di San Michele all'Adige imparando così le basi dell'arte casearia. Passa le estati dai 18 ai 21 anni lavorando presso la malga Sass nel comune di Valf...

Andreea Berindei è nata nel 1994 ed è stata intervistata dagli studenti del Liceo Scientifico "E. Amaldi" nel 2014. Andreea è una ragazza proveniente dalla Romania che, trasferendosi in Italia, ha visto cambiare tutto il suo mondo, comprese le tradizioni legate al cibo. Pur non essendo stato otti...

Antonio Cesarano è un pastaio di professione, proprietario di una piccola azienda a Gragnano, città campana nota per la presenza sul suo territorio di pastifici che producono pasta artigianale di grano duro. ...


Nel territorio di Oliveto Lucano, di particolare pregio risultano gli oggetti in legno finemente intarsiati riconducibili alla vita pastorale e/o contadina (cucchiare, mestoli, buoi, alberi, animali, ecc.) detenuti presso case private; alcuni privati hanno collezioni per centinaia e centinaria d...

Azzura Balzo, classe 1996, è stata intervistata per i Granai della Memoria all'interno del progetto "Il Cibo a 4 Occhi" organizzato dal Comitato Festa dei Popoli di Vercelli, l'Università del Piemonte Orientale "A. Avogadro" e l'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche.Nell'intervista, Azz...

Tre uomini battono dei sacchi pieni di castagne su un tronco di legno ricoperto con un panno bianco. I sacchi vengono sbattuti sul tronco seguendo un ritmo alternato e con cadenza regolare. Al termine dell'attività di battitura il contenuto viene svuotato in una cassetta. La battitura è il proces...


Il calzoncello di Melfi è un prodotto da forno e in particolare un biscotto di piccole dimensioni prodotto esclusivamente nella città di Melfi. I calzoncelli compaiono nel periodo natalizio sulla tavola melfitana e sono il dolce tipico della città. Si tratta di una sfoglia sottilissima di un impa...


La prima edizione si è svolta, dal 4 al 10 luglio 2015, a Matera ideata e realizzata dalla Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera (SSBA-UNIBAS) e dallo Studio Archeologico Chora in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Basilicata, il Polo Museale della Basilic...


Il raduno del gruppo (pertecipanti estemporanei e in numero variabile) avviene verso la mezzanotte, attraverso il passaparola, durante la festa patronale di S. Giorgio. L'azione si svolge di notte, poichè requisito fondamentale è svegliare e disturbare gli interessati. Il gruppo, costituito in ...


Durante l’intero periodo quaresimale, dalle Ceneri al Sabato Santo, nel paese si svolge il rituale di “ir canté j’uov”, una questua notturna “in cui i questuanti procedono di casa in casa cantando rituali strambotti. In cambio ricevono le uova ed ora anche altro, come galline, conigli, bottiglie...


Nel paese “la questua delle uova non è mai stata interrotta e, nel pieno rispetto della tradizione, solo il venerdì e il sabato prima di Pasqua il gruppo di cantori girovaga per cascine e case del paese. Si registrano però alcuni cambiamenti che riguardano, fatto non irrilevante, no la struttura ...
