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artavelletto co

Tecniche tradizionali di pesca del lago di Bolsena: realizzazione del "majio" per l'"artavelletto co' la pertica"

Il pescatore realizza la maglia ("r'majo") per l'"artavelletto co' la pertica" utilizzando il filo ("sagolettino") e una "cucella", strumento composto da un bastoncino di ferro (o ottone, o canna) alle cui sommità ci sono due forcine doppie. Si tratta di uno strumento comunemente usato dai pescatori per fare o per riparare il panno delle reti, e degli "artavelli". Per realizzare la trama ("majo") dell'"artavelletto" il pescatore si aiuta con un pezzetto di canna - il "modio" - che tiene nella mano sinistra, mano con la quale tiene anche l'estremità iniziale dell'"artavelletto", il "codio", la cui estremità è legata ad una sedia in modo che il manufatto rimanga dritto e steso. Il "modio" serve come base intorno alla quale viene realizzata ogni singola maglia (serve a fa tutte le maje uguale). Prima di iniziare a realizzare parte del "codio" (la parte iniziale dell'"artavelletto") il pescatore spiega che nella realizzazione del manufatto ogni dito [della mano] c'ha il su' lavoro: indice e pollice tengono la maglia ferma, il medio allarga la maglia, l'anulare tiene il filo, e il mignolo da il colpo finale. Il pescatore infila la canna tra le maglie del "codio" in via di esecuzione tenendola con pollice e indice; passa poi il filo intorno al dito anulare, prende la "cocella" con la mano destra e la infila nella maglia facendola girare in modo da rilasciare il filo, tirando bene questo con la mano destra che tiene la "cocella". In questo modo si forma la maglia intorno al "modio" che va ad aumentare il panno del àcodio". Il pescatore ripete l'operazione numerose volte per fare crescere la maglia e spiega nel dettaglio il modo in cui tutte e cinque le dita della mano sinistra concorrano alla realizzazione della maglia. Mentre realizza il "codio" il pescatore spiega e mostra anche come si fanno nel panno le "cresciture" e le "calature": le prime servono per fare crescere la maglia in modo da fare assumere al manufatto la sua forma; le seconde sono le decrescenze che vengono fatte dal pescatore in prossimità del "bocchetto" per ridurre la misura della rete. Dopo aver eseguito un certo numero di maglie nel "modio" il pescatore le fa uscire dalla canna e le rilascia.

Osservazioni
L'artavello (a Marta artavellone) è una rete fissa di varie tipologie e dimensioni che viene usata in tutta l'area del lago di Bolsena. Se ne distinguono tre tipi, di cui i primi due di grandi dimensioni: l'artavello ceco (o artavellone) per la pesca dei lattarini, l'artavello chiaro per la pesca delle anguille e l'artavelletto co' la pertica. Quest'ultimo, di piccole dimensioni (è lungo circa 80 cm), ha la stessa forma dell'artavello grande ma non ha rispetto a questo le ali e il boccolare. Si tratta di una rete costituita da un codio che viene legato chiuso e da tre bocchetti al cui interno il pesce entra rimanendo imprigionato. Sulla base dell'artavelletto viene poi legata sopra e sotto (da capo e da piedi) una pertica, un bastone di legno (generalmente di crognolo - corniolo) al quale viene legato un sasso che fa da peso. Generalmente la pesca con l'artavelletto viene fatta con diverse centinaia di artavelletti co' la pertica legati tra loro da una corda. Gli artavelletti vengono messi in acqua in modo che la pertica faccia da peso e faccia rimanere l'artavelletto sul fondale, steso in orizzontale e aperto. Viene usato per la pesca delle anguille, ma anche di altri pesci: tinche e lucci. E' un tipo di pesca oggi proibita, ma viene praticata di frodo. Gli artavelletti co' la pertica anche se in forte declino, sono ancora oggi usati e in genere vengono realizzati dai pescatori. In passato erano soprattutto le donne a realizzare il panno, cioè la maglia. Per realizzare l'artavelletto serve il filo (sagolettino), una cocella (un bastone di ferro dove alle due estremità sono due forcine di ferro che servono a tenere il filo arrotolato intorno ad esso), il modio (una canna intorno alla quale si realizza la maglia), i cerchi, di plastica, che vengono messi intorno ai bocchetti, la pertica, bastone di crognolo (corniolo) intagliato che serve per tenere in posizione stesa l'artavello sott'acqua sul fondale e “gli occhi bboni” (una buona vista). Il modio può essere di varie dimensioni a seconda della grandezza della maglia che si intende realizzare. Per realizzare un artavelletto il pescatore impiega circa un paio di giorni di lavoro. E' una rete che viene messa a varie profondità: in acqua bassa vicino alla riva, ma anche sul cejo a 15-16 metri di acqua (al confine con il cupo, l'acqua alta).
Bolsena (VT), Italia Regionlazio
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