Feste popolari
Palio degli Asini
Il Palio degli asini nacque nel 1970 quale sfida tra i borghi del paese, ispirata alla storia medievale del luogo, quando i conti Radicati giocavano un ruolo di notevole importanza tra le contese dei marchesi del Monferrato, Asti e i Savoia.,
La realizzazione del palio è attività che coinvolge la totalità del paese, poiché i vari borghi organizzano le proprie rappresentazioni con la collaborazione della popolazione della loro zona.
I borghi tradizionali sono otto: Colline Magre, Brina, Torre, San Carlo, Airali, Tuffo, Piazza e Moransengo. Quest’ultimo è l’unico comune esterno ammesso alla manifestazione. In alcune edizioni hanno partecipato anche il borgo Cortile e il borgo Freccia.
La festa inizia alle ore 10: da piazza Giordano parte il carroccio seguito dalle rappresentanze dei borghi, diretto alla parrocchiale di S. Maria della Consolazione per la messa propiziatoria e la benedizione dei gonfaloni. Nel primo pomeriggio da via Vittorio Veneto si incammina il lungo corteo storico che attraversa il concentrico raggiungendo piazza Giordano. Vi prendono parte circa 300 figuranti in costumi d’epoca: ciascun borgo ripropone un episodio legato alla vita dell’epoca, talora condito con un po’ di fantasia, ma sempre basato su fatti autentici.
La sfilata è aperta dagli sbandieratori di Asti. Segue il Carroccio trainato da una coppia di maestosi buoi e sul è collocata una riproduzione della teca contenente le reliquie dei santi patroni, il capitano del Palio a cavallo, i conti Radicati. È poi la volta dei gruppi dei singoli borghi, che sfilano secondo l’ordine d’arrivo dell’anno precedente.
Terminata la sfilata, si disputa la corsa suddivisa in due batterie di qualificazione, una di recupero e la finale. Si svolge lungo un percorso naturale: da piazza Giordano in salita si arriva alla centrale piazza Cavour e di qui, attraverso lo stretto budello in porfido di via Alfieri si torna, in discesa, alla zona di partenza. Al vincitore viene assegnato il Palio, un drappo in raso dorato con le insegne dei Radicati che di anno in anno passa al borgo vincitore. All’ultimo arrivato la saracca (acciuga) che diventa occasione di far festa l’anno dopo, nella speranza che la sorte la affidi ad un altro borgo.
Gli asini non sono cavalcati, ma semplicemente incitati alla corsa da sei palafrenieri per ciascuna compagine.
La manifestazione si conclude con la distribuzione, sotto la Tettoia, di polenta con salciccia e gorgongola.
Dal 2010 la sera del sabato precedente si svolge nel salone comunale una cena propiziatoria.
