Feste popolari
Carnevale
A Vastapaglia il rituale carnevalesco iniziava la domenica precedente il martedì grasso con le questue eseguite dai maschi (bambini e adulti) alla sera nelle case della frazione e della vicina borgata Tani. Con il ricavato delle questue si organizzava la festa, alla quale veniva invitato qualcuno in grado di suonare la fisarmonica; per l’occasione le donne preparavano i canestrelli (canestrei). Il martedì grasso, giorno in cui nessuno avrebbe dovuto lavorare, avveniva il rito dell’Uomo selvatico: un contadino, quasi sempre lo stesso, si recava vigna a potare. Qui veniva successivamente catturato dagli altri uomini della frazione, che lo legavano con la rete utilizzata per trasportare il fieno (fnarö) e lo portavano a casa, dove avrebbe dovuto offrire da bere e mangiare a tutti i presenti. La festa, cui erano presenti anche le figure tipiche del Vecchio e della Vecchia, proseguiva con canti e balli fino a tarda notte. Anche nei giorni successivi, fino alla domenica del Carnevale vecchio (Carvé vej) alla sera si faceva festa.
