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Fonte: Arca del Gusto / Slow Food

Percoco di Sant'Arcangelo

Il percoco cresce nella piana alluvionale del fiume Agri, e precisamente negli orti (giardini) di Sant’Arcangelo che si estendono su un’area circa di 500 ettari. Le percoche che si ottengono sono a polpa compatta e gialla, hanno una pezzatura media di 180 grammi circa, il colore della buccia è giallo aranciato e il loro sapore è dolce. Si tratta, molto probabilmente, di due ecotipi di prunus persica che differiscono dalla dimensione del pizzo, ossia dell’estremità della base molto appuntita. Il primo, noto come sanguinello, matura tra la terza decade di luglio e metà agosto; il secondo, detto col pizzo, arriva sul mercato, prevalentemente locale, tra il 20 agosto e metà settembre. In tavola è utilizzata principalmente per il consumo fresco, talvolta consumate nel vino, ma questo frutto è particolarmente apprezzato anche in confettura. I giardini di sant’Arcangelo, proprio per la loro connotazione e valenza storica per il territorio sono attualmente candidati nel registro nazionale dei Paesaggi Rurali Storici del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali su proposta dell’Università della Basilicata. Di questa coltura restano poche piante autoctone. I cambiamenti di mercato poi e l’abbandono di non pochi fazzoletti di terra mettono a rischio la sua attuale produzione, già molto limitata.

Sant'Arcangelo (PZ), Italia Regionbasilicata
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