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Giuseppe Flesia
Settimo Torinese veglie invernali povero disertore lingua occitana ruolo dell'Occitano bissulin” Spiega l'usanza
Alla ricerca del grande fiume
Giuseppe Flesia
Intervistato nel 2007, Giuseppe Flesia, classe 1949, è stato operaio e per i Granai della Memoria racconta e presenta frammenti delle tradizioni di Ostana e delle Alpi occitane.Partendo dal racconto della sua infanzia e del lavoro in fabbrica a Settimo Torinese, racconta la sua nostalgia verso la montagna e il torrente di casa, un affluente del Po. Nel suo racconto rievoca le le veglie invernali nelle stalle, i racconti di masche e folletti, e la storia della polenta.Ricorda il carnevale di Ostana, le sue maschere e le sue questue, intonando canti tradizionali quali “la Zanetta” , “il povero disertore”, “la figlia di un cinese si è fatta monaca”, la “man dio”, una canzone di Ostana in lingua Occitana, ed il “bissulin” Spiega l'usanza della veglia al morto, ed i riti connnessi al matrimonio. Riflette inoltre sul ruolo dell'Occitano come lingua del Po.
