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Fonte: Atlante delle Feste Popolari del Piemonte / Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – UniSG
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Feste popolari

Carnevale

"A carnevale, negli ultimi trenta giorni, i giovanotti /.../ si vestono con gli indumenti più svariati, vecchie zimarre, sottane, cuffie da notte e fanno le cosidette 'mascherade'. Due tra questi buontemponi costituiscono la coppia degli sposini, due altri quella dei vecchi, uno rappresenta il dottore, un altro, vestito perlopiù da donna, tiene la cesta per le uova,un ultimo, non travestito, suona la fisarmonica (non credo che il numero delle maschere sia limitato). Il viso di ognuno è ricoperto da un'orribile maschera di cartapesta, le mani da guanti e nessuno parla per non essere riconosciuto e alla parola supplisce con una mimica egualmente espressiva. Da una frazione all'altra, di casa in casa, vanno suonando la fisarmonica alla cerca delle uova. Chi dà un uovo, chi due, pochissimi si rifiutano perchè in questo caso quei discoli approfittano del travestimento che li rende irriconoscibili; non si fanno scrupolo di entrare nelle stalle e nei granai e far man bassa delle uova che trovano (specialmente se non ci sono donne). Davanti ad ogni casa s'improvvisano delle scenette. Lo sposo finge di non volere più la sposa che dopo averlo supplicato invano, sviene o va in deliquio. Allora entra in scena il medico (quella volta, credo con sottile intenzione, avevano preso il becchino) il quale estrae una bottiglia dalla tasca, fa ingoiare un farmaco alla sofferente 8per lo più l'ampolla è vuota). Lo sposo ripete la scena di voler cacciare la sposa tutte le volte che vede una ragazza e ad essa, sempre con la mimica delle mani, fa una eloquente dichiarazione, poi con i suoi compagni va a toccare la mano di tutte le donne. Ma i loro convenevoli non si fermano qui, poiché, se riescono, abbracciano le ragazze tanto più volentieri quanto queste sono belle e giovani e le rincorrono fin su per le camere del primo piano (s'intende se non sono messi in rispetto dagli uomini di casa). Immaginiamoci poi quando, per le numerose libazioni, sono briachi! Allora non consiglierei a nessuna donna di trovarsi sul loro cammino.. Ho sentito raccontare da una donna che pur avendo superato la cinquantina, ha dovuto impiegare molta energia per liberarsi da alcuni di quei mariuoli che in ogni modo la stuzzicavano e l'abbracciavano. Delle uova raccolte fanno poi un'enorme frittata che viene consumata in un'osteria tra l'allegria più pazza (raccolsero 105 uova)" (Milano, 2005, p. 85).

CELLE DI MACRA (CN), Italia Regionpiemonte
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