Feste popolari
Capodanno
Il giorno di Capodanno, nella tradizione contadina, si colloca in un momento delicato di passaggio: l'anno vecchio muore e un nuovo ciclo calendariale sta per iniziare (Grimaldi, 1994). La festività era celebrata in casa o nella stalla ed era riservata al nucleo familiare. La veglia iniziava ufficialmente alle 23, quando la famiglia si ritrovava attorno alla tavola, imbandita per l'occasione in maniera più ricca del solito. Sulla tovaglia incerata venivano posto il cibo da consumare. Salami, tome, focacce con uva sultanina, dolcetti vari, l'immancabile zabaglione e del buon vino erano le semplici portate. Canti, danze e giochi (moscacieca, tombola etc.) coinvolgevano adulti e bambini. Allo scoccare della mezzanotte i familiari si scambiavano gli auguri di rito, dopodichè uscivano ad augurare il buon anno ai vicini. Anche la chiesa locale evidenziava il momento di passaggio dal vecchio al nuovo anno, riconoscendo in questi due giorni una festa che, seppur di valenza civile e non liturgica, andava adeguatamente celebrata con riti di ringraziamento e purificazione. Nei primi tre giorni di Gennaio si esponeva sull'altare per quaranta ore il Santissimo con adorazione diurna, dal mattino dopo la messa sino alla benedizione della sera: la così localmente chiamata "Quarantore"; durante la quale la gente del posto stabiliva turni per non abbandonare mai la figura del Santissimo.
