Intervistato nel 2008, Salvatore Caputo, classe 1945, immigrato a Volvera dalla Puglia, racconta il proprio inserimento all’interno della nuova comunità a partire dalla festa di leva in occasione dei vent’anni (1955). Segue poi il racconto delle successive esperienze lavorative e professionali: dapprima lavorante agricolo, poi operaio Indesit a Orbassano (1960-62), Fiat Mirafiori (1962-67, dapprima in fonderia; poi alle carrozzerie, quindi rappresentante sindacale Fiom), Fiat Rivalta (1974-75 circa fino al 1987). In particolare racconta le proprie esperienze di rappresentante sindacale all’interno dei vari stabilimenti Fiat presso cui ha lavorato.Racconta come abbia scelto il lavoro in Fiat per il miglior sistema di garanzie offerto dalla Mutua interna MALF; evoca le pause per il pranzo a Mirafiori, i dipendenti Fiat erano detti “baracchini d’oro” per le migliori condizioni di cui godevano rispetto ai dipendenti di altre aziende; i pranzi di officina; la Fiat era una “grande famiglia”. Racconta poi il lavoro a casa, in particolare per la costruzione della propria abitazione.Entra quindi nella ripresa anche la moglie, Pasqualina Spennato, classe 1947; Salvatore continua nel racconto dell’acquisto del terreno su cui costruì la propria casa, grazie anche alla fiducia accordatagli dai volveresi.L’intervista alla moglie Pasqualina riguarda l’arrivo dei 5 figli e la successiva ricerca di un lavoro.Riprende quindi il racconto Salvatore Caputo che ricorda il proprio impegno politico a Volvera, preceduto dapprima dall’iscrizione al Pci in Puglia. A Volvera fino al 1970, nonostante alle elezioni politiche i Comunisti raccogliessero circa 100 voti, non vi era alcuna rappresentanza amministrativa della sinistra, neanche minoritaria: da qui la decisione dell’impegno come consigliere comunale e come sezione locale del Pci dal 1970.