La vigilia di Natale, dalle ore 21,30, nel centro storico del paese, illuminato solo da torce e fiaccole, viene allestito il presepe, il più rilevante della Langa Astigiana e della Valle Bormida. In anfratti e vecchi androni, vengono ricostruisce scene e mestieri del vecchio mondo contadino, utilizzando attrezzi, tecniche e costumi originali d’inizio Novecento.

All’inizio del percorso stazionano le guardie romane. Proseguendo si incontrano, nei vari bivacci, il gregge di pecore con i pastori; i "picapere" che lavorano la pietra con antichi strumenti; i pastori con le capre; le donne e bambini nelle case intenti a preparare il croccante di nocciole, le bruschette e i tradizionali "friciò" (frittelle); i casari che lavorano il latte e lo trasformno in formaggio; il falegname; fabbricanti di ceste e contenitori in vimini; le donne al lavatoio che fanno il bucato con la cenere; i forgiatori di chiodi e arnesi in metallo; la segheria e ferramenta; i caldarrostai; gli uomini che con setaccio e pestello preparano la farina; i pastai che producono le tagliatelle con antichi metodi; la preparazione degli "ubiò" (pane non lievitato cotto sulla brace con un particolare arnese); l’osteria in cui si possono degustare i ravioli al "plin"; il ciabattino; il venditore di oggetti in terracotta; la scuola elementare; il piccolo mercato di paese con scambi di prodotti della terra; le carceri con i detenuti; "la veglia serale"; l’osteria con distribuzione di vin brulè, pane e salame.

La Madonna e San Giuseppe, dopo aver percorso tutta la strada in mezzo ai vari bivacchi cercando invano ospitalità, arrivano davanti alla chiesa parrocchiale dove si trova la capanna con gli angeli. Qui in una mangiatoria con della paglia dove nasce Gesù Bambino.

A mezzanotte viene celebrata la messa di Natale. Al termine della funzione la distribuzione di cioccolata calda e panettone.