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Fonte: ICCD - Progetto PACI / MiC – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione ICCD
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Saperi e tecniche

Preparazione di un bitto

Il casaro versa il caglio contenuto in una ciotolina di plastica in una caldaia di rame, la culdera, piena di latte. Con una mano tiene un bastone e gira il composto mediante movimenti circolari, con l'altra mano riempe e svuota la ciotolina con il liquido contenuto nella caldaia al fine di mescolarlo meglio. Trascorso un po' di tempo, il casaro inizia a rompere e sminuzzare la cagliata con uno strumento apposito, la lira o chitarra. Il casaro raccoglie con un telo l’intera cagliata sul fondo della caldaia. Tira i lembi del fagotto che si è venuto a creare e lo estrae dal contenitore di rame tenendolo sollevato per alcuni minuti e lasciando così scolare il liquido. Appoggia il fagotto su un tavolo di legno spersoio, prende una fascera di ampio diametro e la riveste con un panno bagnato, scioglie quindi il telo che avvolge il fagotto, fraziona in due con un apposito strumento la massa di cagliata, ne prende una metà e la trasporta nella fascera, la modella con le mani ed inizia a ricoprirla con i lembi del panno su cui la forma si appoggia. In provincia di Sondrio si pratica l'alpeggio. In particolare l'Alpe Piazza nel Comune di Albaredo è monticata da un gruppo di malgari che allevano bovini e capre di loro proprietà o da loro gestiti. L'alpeggio prevede lo spostamento verso l'alto di mandrie, la montificazione, prevedendo alcune soste nelle baite in muratura e più in alto nei calecc, baite rudimentali prive di tetto coperte al bisogno con teli di plastica. Durante la monticazione estiva degli alpeggi in Valtellina, che va solitamente da giugno a settembre, si produce il bitto, un formaggio che deriva dalla lavorazione del latte vaccino crudo intero a cui può essere aggiunto il latte caprino crudo in quantità non superiore al 10%. Il latte appena munto viene lavorato con il caglio in apposite caldaie di rame a campana rovesciata, le culdere, alla temperatura di 35-37°C. Il casaro, in base alla sua esperienza, decide di rompere la cagliata utilizzando la lira o chitarra, uno strumento dove la parte tagliente è costituita da una serie di fili di acciaio paralleli. Per il bitto, poiché trattasi di un formaggio a pasta cotta, segue la cottura della cagliata ad una temperatura che varia tra i 48° e i 52°. Dopo la cottura si procede all'estrazione della cagliata che viene frazionata e posta nelle apposite forme (fuscelle, fascere, ecc.). La stagionatura prevede un minimo di 70 giorni. La forma è cilindrica, alta 8-10 cm, con un diametro tra i 30 e i 50 cm.

Albaredo per San Marco (SO), Italia Regionlombardia