L'esposizione, attualmente però non accessibile al pubblico, si articola in una mostra, allestita lungo i tre lati perimetrali del chiostro dell'antico Convento dei Teresiani, divenuto poi carcere mandamentale, di una mostra, pensata come temporanea e diventata poi permanente, dedicata al ciclo cerealicolo, all'universo pastorale e alle attività urbane (lavorative e socializzanti) in un periodo grosso modo compreso tra gli ultimi decenni dell'800 e gli anni Sessanta del '900. La mostra, che aveva lo scopo di dar conto dei processi che, nella complessità delle vicende storiche e dei rapporti diproduzione e di consumo, consentono di definire l'identità territoriale dell'Alta Murgia, è stata realizzata nel 1992 con il ricorso a un sistema integrato di segni ocumentari, in cui il senso e la funzione degli oggetti esposti trovano la loro spiegazione nel supporto variamente assicurato dalla scrittura, dalle immagini fotografiche e dai disegni esposti sui pannelli a parete, progettati come le pagine di un libro. Oltre agli oggetti in mostra, molti altri della ricca collezione Locapo sono sistemati in altri ambienti della struttura destinati all'esposizione museale e riferibili, oltre che alla cerealicoltura, alla pastorizia e all'artigianato, anche alla vita, ai lavori e agli arredi domestici, al sistema dei trasporti a trazione animale, ai giochi infantili, all'abbigliamento tradizionale e all'alimentazione, in particolare al noto pane prodotto nella città murgiana, che ha ottenuto di recente il riconoscimento del marchio DOP.