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Il tartufo Bianco
Mario Donnarummo
Anni in giro per lavoro non hanno fatto sì che Mario Donnarummo dimenticasse l’amore e l’orgoglio verso la propria terra. Tornato in patria -nel territorio irpino- comincia ad avventurarsi verso il magico mondo del tartufo, ad aiutarlo l’amore incondizionato verso i suoi cani e la natura. Fondamentali in questo percorso sono stati gli insegnamenti dei suoi amici e l’esperienza maturata in solitaria per assodare alcuni punti fondamentali nella ricerca del tartufo: dai saperi della luna al feeling con il proprio cane, conoscenza dei boschi e al contempo riservatezza, infine, non possono mancare passione e conoscenza del tartufo.Rammentando i primi periodi di avvicinamento a questa “pepita micotica” raffiorano nella memoria i racconti di quando, da bambini, avvenivano scoraggiamenti da parte degli adulti: i boschi venivano rappresentati come luogo misterioso abitato da spiriti, in particolare dalla cosiddetta “malacosa” (spirito legato alla credenze di paese). Una leggenda mescolata con la realtà e combattuta con un amuleto magico, una semplice castagna conservata in tasca. Scoraggiamenti che non hanno influenzato Mario, infatti, ogni mattina con i suoi cani si reca nei boschi e afferma: «non è una questione economica, ormai è viscerale, è gioia ed una sensazione di vita vissuta davvero ».