Due contadini fanno uscire dalla stalla due mucche che vengono preparate con un morso di corda e accompagnate al campo, sul pendio, erboso e scosceso, della montagna. Lì gli uomini dispongono il giogo a cui attaccano l'aratro, che permette di rivoltare le zolle. L'aratura in questa area richiede due persone: un primo contadino regge, governa e direziona l'aratro, facendo in modo che proceda in linea retta; un secondo guida e sprona le bestie. Nei solchi così formati, il primo contadino semina le fave che tiene in un marsupio legato alla vita. Terminata questa attività, gli animali vengono liberati da giogo e aratro e riportati in stalla. Il giogo è fatto con il legno di pioppo tremulo che è resistente ma, tuttavia, non provoca piaghe agli animali. Ogni azione è descritta da una voce narrante.