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Fonte: Atlante delle Feste Popolari del Piemonte / Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – UniSG
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Feste popolari

La Passione di Cristo - Deposizione dalla croce

"Domenica Palme - breve processione delle Palme intorno alla chiesa

Giovedì santo - chierichetti a chiamar gente - le 'massere' che recitano il 'Passio' - i ragazzi che fan le 'tnebre' - spettacolo notturno, processione, illuminazione - guardie nazionali - la lavanda dei piedi - 'Coena Domini' dal parroco.

Venerdì santo - rappresentazione nella chiesa parrocchiale - il Calvario - a raccolta degli attori con musica, in coda di rondine - le Marie e la Veronica - ussari napoleonici - gli 'ungin' (???) - 'cavager' - la deposizione - la processione del Cristo morto - pifferi e tamburi - illuminazione generale - il sepolcro - un pacco di dolci a tutti gli angeli - ribotta dal priore.

Pasqua - pranzo dei celibi - il 'cartirat'" (Milano, 2005, p. 151; pp. 232/233).

"A Limone si fa per la Pasqua una pietanza speciale detta 'cartirat'. Quale n'è la ricetta? E' un quarto di capretto ripieno. Usano anche la polentanera di frumentino, tagliata a fette, disposte a strati, condite con acciughe, olio e molto burro" (Milano, 2005, p. 62)

"Palme: processione con rami d'ulivo o di faggio

Giovedì santo: molte pratiche - 'tnebre' - processioni - illuminazione - lavanda dei piedi agli apostoli

Venerdì santo: rappresentazione sacra importante - le Marie - Veronica - gli 'Ungin' - 'Cavagér' - statue della Madonna e di san Giovanni - processione - angeli - ecc. ecc." (Milano, 2005, p. 156)

"22.04.1946 - Venerdì santo a Limone - Dopo la lunga e triste parentesi della guerra ebbe luogo nuovamente quest'anno la solenne e suggestiva processione del Venerdì santo, una tradizione secolare quanto mai cara e radicata nel cuore del popolo limonese. Alle relative a varie funzioni assistettero numerosissimi fedeli (molti dei quali intervenuti dai paesi circonvicini) che attentamente seguirono le diverse fasi della sacra rappresentazione, non mancando di commuoversi nei momenti più solenni e toccanti, quali quelli della deposizione di Gesù dalla croce e il suo lento e delicatissimo trasporto sul cataletto per potergli dare in seguito degna sepoltura. La solenne processione sfilò per le vie del paese in mezzo a due fitte ali di popolo riverente e fra i balconi e le finestre illuminate, piccolo segno di omaggio, quest'ultimo, dei limonesi al Redentore.Tutti disimpegnarono ottimamente le loro parti: dal priore all'ultimo impiegato, dalla veronica alle tre Marie. Ottimo servizio da parte della rinascente banda musicale limonese, nonché del gruppo cantori e del giovane e bravo organista..." (Marro, 1946).

Le cerimonie del venerdì santo sembra si siano ripetute poi ogni tre anni e cioè nel 1949 e nel 1952. E' del 1955, infatti, la nuova descrizione: "Dopo tre anni di interruzione ha luogo dinuovo stasera la funzione tradizionale del venerdì santo /.../. I vari costumi impiegati alla sacra rappersentazione sono dell'Ottocento. Comunque è l'unica tradizione di Limone che ancora sopravvive. /.../ Essa consiste in una rappresentazione scenica della Deposizione di Gesù dalla croce e della Sepoltura. Nella chiesa si costruisce un grandioso palco dominato da una gran croce a cui è inchiodata una statua del Cristo. Ai suoi piedi quattro signorine impersonano le tre Marie e la Veronica. Altri giovanotti, complessivamente in numero di venticinque vestiti in antichi costumi, rappresentano Nicodemo, Giuseppe d'Arimatea, Longino, i mressi romani a cavallo, i soldati romani di guardia e due suonatori di piffero e tamburo che, con una loro caratteristica nenia, accompagnano la sacra salma. Il fulcro della funzione è costituito dalla deposizione del corpo del Signore dalla croce ed ha dei punti veramente commoventi. Sono impressionanti, nel silenzio della chiesa addobbata a lutto, i colpi di martello per schiodare il Redentorementre fuori del tempio la banda musicale intona le meste note di una marcia funebre. Poi la statua di Gesù, con somma riverenza e delicatezza, viene deposta sul cataletto e portata processionalmente attraverso il paese da aitanti uomini del luogo. Durante la sepoltura si canta il 'Miserere" oltre che dalle compagnie religiose, anche da un gruppo di uomini volenterosi con accompagnamento della banda musicale. Il salmo viene alternato da una lenta e dolce nenia al suono del piffero ed al rullo del tamburo. Le facciate delle case sono illuminate nei migliori e più svariati modi per onorare il passaggio di Cristo che poi, riportato in chiesa, viene deposto nel sepolcro. Attorno a questo schemaminentemente religioso, sta un po' di coreografia, con la partecipazione di sei uomini a cavallo che impersonano Longino ed i corrieri della soldatesca romana. Non semplice è il lavoro organizzativo che impegna un numero notevole di persone ma queste volentieri si prestano per le varie mansioni e con entusiasmo lavorano al buon esito della sacra rappresentazione. Ad essa è presente sempre una gran folla di limonesi e forestieri dei paesi vicini, attratta dal fascino che simili manifestazioni esercitano sull'animo dei fedeli.." (Marro, 1955).

"4 aprile 1958 - Dopo tre anni si compie questa sera la tradizionale manifestazione del Venerdì santo. Da parecchi giorni il tempo è brutto, piove e fa freddo; irei sera ha perfino nevicato impedendo di fare la processione del Giovedì santo. Si temeva altrettanto per stasera, invece, poco dopo le quattordici, ha smesso di piovere /.../; ricomincerà a nevicare, come in pieno inverno, il giorno seguente. Intanto ormai da tre anni il nuovo ordinamento liturgico della Settimana santa, per volere di Sua Santità Pio XII, è mutato, allo scopo di riportare l'orario delle funzioni il più possibile vicino a quello dell'effettivo svolgimento dei drammatici episodi che hanno portato alla redenzione del mondo. Perciò non è più possibile, qui a Limone, tenere in chiesa parrocchiale la tradizionale funzione del venerdì santo. Si è ricorso quindi alla chiesa della Confraternita. E' in essa che, d'ora innanzi si svolgerà tale sacra rappresentazione..." (Marro, 1958).

"... i cavalieri, i Longini, i corrieri o spie nella processione /.../ che segue la teatralizzazione della deposizione dalla croce" (Borra, 1997, p. 343).

"...a Limone essa (la Passione) si riduce ad una azione essenzialmente coreografica, ad una processione la quale però, per le spiccate note popolaresche che presenta, è degna di essere ricordata anche perchè si tratta di tradizione antichissima - si dice, quattro volte centenaria - e forma oggetto anche oggi di viva curiosità tra gli abitanti dei borghi circonvicini /.../.

Gruppi di personaggi e loro ufficio.

- Corrieri o spie - sono due - nella processione vanno a cavallo. Vestono calzoni rossi, lunghi, giubbettino blè, mantelletta rossa sulla spalla sinistra. In capo hanno una specie di berrettone piatto, rosso, a quattro faccie con cordoniera bianca; cingono una sciabola che incrociano dinanzi al Cristo alla partenza e all'arrivo sul palco, rimettendola poi subito nel fodero. Nella processione aprono la sfilata stando a cavallo e suonando ad intervalli un corno metallico.

- Longini - Sono quattro, anch'essi a cavallo. Vestono calzoni lunghi bianco-argento con giubba dello stesso colore crocesegnata, elmo crociato con visiera alzata, lancia in mano. Rappresentano rispettivamente il Centurione, il Cireneo, Longino e il soldato che porse a Gesù in croce la spugna impregnata di fiele e mirra. Nella processione stanno a cavallo a breve distanza l'uno dall'altro intervallando le compagnie religiose e il clero.

- Cavalieri - Sono quattro e, ad onta del nome, vanno a piedi... Portano cappello nero e farsetto alla Napoleone, calzoni corti, calze e scarpe nere, scarpe con fibbie; cravatta, guanti, camicia bianca. Hanno la sciabola. Trasportano la salma del Cristo dal palco fino al cataletto posto enl mezzo della chiesa e la ricompongono nel sepolcro, al ritorno della processione. Nella sfilata portano una bandiera ciascuno e seguono rispettivamentei quattro Longini. Le bandiere portano in campo nero, un emblema ciascuna: la croce, il sole, la luna, il sudario.

- Pie donne - La Veronica con tre Marie. Non portano altro costume che un lunghissimo velo. La Veronica reca il sudario spiegato. Procedono in gruppo.

- Suonatori - Sono due con piffero e tamburo che suonano ad intervalli. Indossano calzoni bianchi lunghi, giubbetto rosso, berretto a fregi ed a colori in capo. Nella sfilata precedono la salma del Cristo.

- Priori e Massari - Sono i promotori della manifestazione, prerogativa questa della Compagnia dei Luigini. Sono sei: vestono marsina con cravatta biancae seguono la processione con torcie accese.

- Guardie - Sobno dodici comandate da un graduato. Hanno una divisa simile a quella che indossava la fanteria italiana, prima della innovazione grigio-verde, nei giorni festivi, d'estate. Portano una cordoniera biancaal berretto ed hanno la carabina. Proteggono la sfilata della processione, fungendo anche da scorta d'onore al cataletto. Prima che la processione si muova, fanno evoluzioni sulla piazzaed al termine di questa, con la banda musicale, i Priori e i Massari, fanno tre giri a passo di marcia attorno alla Chiesa.

- Porta lanterne e portatori del cataletto - Vestono in camice nero, come i battuti.

La manifestazione si svolge nel seguente modo:

La chiesa parrocchiale è parata a lutto. Nel mezzo èil cataletto con ceri, sormontato da baldacchino; in presbitero, un ampio palco con sopra issata una grande croce che reca un Cristo di grandezza quasi naturale. Poco prima del tramonto la Compagnia dei Luigini recita l'Ufficio delle tenebre. Verso il termine di questo, i vari gruppi - sopraelencati - preceduti dalla banda e vestiti già dei loro costumi, si riuniscono nella chiesa, salgono il palco ove sostano in piedi e immobili dopo le debite riverenze alla salma del Cristo posta loro di fronte. Terminato l'Ufficio delle tenebre e recitato dal pulpito il sermone di circostanza, s'inizia la sfilata della processione. Lasciano il palco per primi i Corrieri e i Longini e salgono in groppa ai cavalli che li attendono fuori di chiesa. nel frattempo, un inserviente, con secchi colpi di martello, che rimbombano nella chiesa stipata di fedeli, dischioda la salma del Cristo e la depone sulle bende che i quattro Cavalieri gli stendono. La salma, a mano dei Cavalieri, scende dal palco e viene adagiata sul Cataletto. La banda musicale, sulla porta della chiesa, ma all'esterno, eseguisce una mesta melodia, mentre i cavalieri ritornano sul palcoove ricevono dal sacerdote ciascuno una bandiera che portano in processione. Scendono dal palco anche le pie donne seguendo il gruppo dei cavalieri e vanno a prender posto dopo il cataletto.Quindi si inizia la sfilata per le vie del paese tutto illuminato da fiaccole e adorno, alle finestre, e alle porte delle case, di quanto di più bello si trova nelle guardarobe, e nei canterani.

Aprono il corteo i due corrieri a cavallo suonando il corno ad intervalli; seguono le compagnie religiose in divisa, intervallate una dall'altra da un Longino pure a cavallo e da un cavaliere con bandiera, a piedi. Viene poi il cataletto portato a spalla, preceduto da due suonatori di piffero e tamburo, seguito dal gruppo delel pie donne. Indisegue la banda musicale, il clero col celebrante che reca, sotto un baldacchino, la reliquia del Santo Legno; chiudono il corteo i Priori e i Massari con torcie.

Nel percorso si canta a gran voce il 'Miserere' ed agli incroci delle vie, sostando il corteo, dai Cantori accompagnati dalla banda si canta il primo versetto dello stesso salmo. Al ritorno in chiesa, i cavalieri, dopo aver riconsegnato la propria bandiera al sacerdote celebrante sul palco, riportano sullo stesso palco, togliendola dal cataletto, la salma e la tumulano nel sottomensa di un altare provvisorio ivi rapidamente eretto, alla presenza dei gruppi degli altri personaggi ritornati tutti sul palco. Vi salgono anche i priori e i massari e uno di questi, attorniato da altri due, eseguisce il canto lento e monotono del 'Passio' (Recordemini, fratres carissimi...) al termine del quale la cantoria, dall'orchestra, intona il 'Vexilla regis prodeunt' cui risponde tutto il popolo. Indi s'impartisce la benedizione col Santo legno, dal palco, alla folla che stipa la chiesa e la manifestazione termina col bacio alla salma del Cristo sulle cinque piaghe da parte dei Corrieri, Longini, Cavalieri, Pie donne ecc.. che poi lasciano definitivamente il palco e la chiesa" (Barolo, 1934, pp. 154-156).

"Feste pasquali - La domenica delle Palme.... (aggiungere Milano, 2005, pp. 173-175).

"Di natura essenzialmente coreografica era la processione di Limone che non contemplava l'uso delle 'parlate'. Nel mezzo della chiesa parrocchiale, parata a lutto, era collocato il cataletto sormontato dal baldacchino. Nel presbiterio sopra un ampio palco era posta una grande croce con il Cristo in grandezza naturale. Prima del tramonto la Compagnia dei Luigini, organizzatrice della manifestazione, recitava l'Ufficio delle tenebre. Verso la fine dell'Ufficio entravano i vari gruppi di figuranti, preceduti dalla banda, e si disponevano lungo il palco. Ascoltavano il sermone dopo il quale si svolgeva la scena della Deposizione dalla croce. Un inserviente con secchi colpi di martello dischiodava la salma del Cristoe la deponeva sulle bende che i quattro Cavalieri gli stendevano. La salma, portata a mano dai Cavalieri, scendeva dal palco e veniva adagiata sul cataletto. Nel frattempo la banda musicale, all'esterno della chiesa, eseguiva una mesta sinfonia. I Cavalieri, ritornati sul palco, ricevevano dal sacerdote una bandiera ciascuno da portare in processione. Insieme ai Cavalieri scendevano dal palco anche le Pie donne, prendendo posto dietro il cataletto. Iniziava poi la sfilata per il paese tutto illuminato e addobbato...." (Il racconto prosegue con le citazioni del Barolo, 1933).

"....e dello stesso giorno a Limone, dove il Signore è calato dalla croce fra il costume romano di Longino e quelli medioevali dei 'corrieri'..." (Bernardy, 1926, p. 110).

LIMONE PIEMONTE (CN), Italia Regionpiemonte
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