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Giuseppe Bagnasacco

Giuseppe Bagnasacco

Intervistato nel 2012, Giuseppe Bagnasacco, classe 1929, di famiglia contadina, inizia l'intervista ricordando la figura dell’ing. Pietro Mosso di Cerreto, commissario prefettizio a Piovà, Cocconato e in altri paesi dopo l’8 settembre 1943. Di quel difficile periodo menziona le diverse formazioni partigiane attive a Piovà, Cocconato, Mondonio, le diverse squadre, il comandante Tromlin, i tanti combattenti che persero la vita o rimasero mutilati.Passa quindi a parlare della fecondazione delle mucche, che inizialmente venivano portate presso le cascine, quali quelle di Zingari o Casaglio, dove allevavano tori da riproduzione, e quindi a Castelnuovo Don Bosco, dove il veterinario Pietro Andriano aveva nel frattempo aperto un centro di fecondazione artificiale. Gli animali venivano condotti a piedi e spesso si trovavano per strada altri contadini, diretti nello stesso luogo, facendosi così compagnia lungo il tragitto.Accenna successivamente all’obbligo, nel periodo di guerra, di consegnare all’Esercito una quota di bestiame, proporzionata a quanti animali si avevano in stalla, e ai maneggi di certi negozianti per eludere tale disposizione. Ricorda anche che durante il conflitto era in vigore la tessera annonaria, per razionare il consumo della carne e di altri generi, e c’era chi raggirava le disposizioni ammazzando i vitelli e vendendone la carne alla borsa nera. Tornando a parlare della presenza partigiana in paese, ricorda che avevano preso possesso di una casa da cui partivano con i camion per i posti di blocco e altre azioni; accenna altresì ai rastrellamenti dei repubblicani Ricorda poi il lavoro occasionale di cameriere del padre, in vari paesi, soprattutto nel periodo invernale quando c’era qualche banchetto per un matrimonio, l’abitudine di andare al mercato del sabato di Cocconato e alle fiere, verificando attentamente prima di acquistare dove la merce costava meno. Accenna alla nascita della Cantina sociale Asti Nord del Gallareto, inaugurata alla presenza di sindaci e autorità, e nella quale ha lavorato (spesso di notte) con mansioni diverse. Un’ultima considerazione riguarda i cambiamenti avvenuti nel mercato del vino, che non richiede più il prodotto sfuso.   

Piovà Massaia (AT), IT Regionpiemonte
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