La manifestazione prende nome da “rapulé, termine piemontese intraducibile in italiano, che significa andare a raccogliere i “rapulin”, i piccoli grappoli, detti “san Martin”, lasciati dietro durante la vendemmia, in quanto ancora acerbi.

Si tratta di una rassegna enogastronomica che si svolge nel centro storico del paese, sfruttando i “crotin”, antiche cantine scavate nel tufo, arricchita da animazione teatrale, rappresentazione del ciclo della vendemmia tradizionale e altre iniziative collaterali.

Sabato pomeriggio apre il percorso enogastronomico che si snoda negli antichi “crotin” e nel castello medievale, dove si possono degustare piatti tipici e vini locali; accanto a portate di origine popolare (bagna cauda, polenta, minestrone, finanziera, frittelle, farinata, ecc.) vengono proposti piatti dal carattere più ricco ed elaborato (ravioli al plin, carne cruda battuta al coltello, ecc.)

Artisti di strada, figuranti, musicanti, cantastorie, sbandieratori animano le strade del paese, ricreando l’atmosfera della festa popolare d’altri tempi.

Domenica dal mattino è allestito il mercatino di prodotti tipici e artigianali.

Nel corso della mattinata i visitatori hanno la possibilità di partecipare alla vendemmia dei “rapulin” (grappoli di san Martino), che nel pomeriggio vengono pigiati con i piedi.

Da mezzogiorno riapre il percorso enogastronomico e riprendono le attività di animazione, che proseguono fino al tardo pomeriggio, quando si conclude al manifestazione.