Questo sito utilizza cookie tecnici per il tracciamento anonimo degli accessi. Utilizzando i servizi di questo sito accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori informazioni
Torna alla ricerca

Fonte: Atlante delle Feste Popolari del Piemonte / Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – UniSG
Categorie
Feste popolari

Festa della Consolata

La solennità della Consolata, patrona dell\'Arcidiocesi di Torino, viene celebrata dal 1104, anno del ritrovamento dell’immagine della immagine della Vergine da parte del cieco di Briancon, e nel corso dei secoli è stata caratterizzata, oltre che dalla celebrazione di messe solenni, dalla luminaria e dalla processione. In alcune occasioni la festa ha assunto particolare importanza, in concomitanza con eventi di particolare rilevanza.

“Nel 1900, in occasione dell’Anno Santo, venne persino illuminata la collina di Torino e da quell’anno la processione venne spogliata di ogni apparato ufficiale, diventando più popolare e spontanea” (Trevisio, 2002, p. 30). Nel 1904, per ricordare il XVIII centenario del ritrovamento, avvenne l’imposizione della nuova corona di stelle con brillanti. “Alla messa solenne parteciparono l’arcivescovo Richelmy, il beato Allamano, vari cardinali, la famiglia reale rappresentata dal Briançon, e una grande folla, la processione iniziò col suono delle campane del santuario. A sera vi fu la luminaria della città e un concerto all’oratorio salesiano: tutte le chiese del centro erano illuminate con fiammelle vivide fino al capolino, persino i campanile di San Carlo, di Superga ed anche della chiesa della Salute, furono illuminati sia palazzi privati che pubblici esercizi, umili case di Porta Palazzo ad edifici nobiliari ed ovunque erano stato approntati altarini, capolavori di pazienza, col il loro quadro o statuetta” (Trevisio, 2002, p. 30).

Imponente la festa del 1935, in occasione del centenario del voto della Città, affinché la Consolata proteggesse Torino dall’epidemia del colera. “La processione si svolse con una magnificenza e una lunghezza senza precedenti. […] Il lunghissimo percorso – piazza e via della Consolata, via Garibaldi, piazza Castello, via Po, piazza Vittorio Veneto, piazza della Gran Madre di Dio – avevano tutte le case pavesate di arazzi, di tappeti, di bandiere: era tutto un palpito di colori […]. Ecco per ordine l’elenco della superba sfilata sulla quale ondeggiano settecento bandiere tricolori e trecento altri vessilli e stendardi. I canti religiosi sono accompagnati e alternati dal suono festivo e gioioso di 27 bande musicali, venute dalla città e da tutto il Piemonte, a rendere omaggio alla secolare patrona, la Consolata. Ne aprono il corteo i vigili urbani in alta tenuta. Gli oratori maschili e femminili, cioè migliaia e migliaia di fanciulli e fanciulle. Formano il secondo gruppo gli istituti di educazione e le scuole di Torino, studenti e artigiani. Terzo gruppo: le giovani e le donne fasciste, mentre i giovani, gli uomini dei Fasci assistono nei diversi punto loro fissati dal federale. Vengono bianco vestire le Figlie di Maria. Quinto gruppo: associazioni religiose parrocchiali e rispettive confraternite. Sesto gruppo: associazioni religiose maschili e femminili non parrocchiali. Settimo gruppo: istituti di beneficenza. E poi viene l’ottavo gruppo: i gruppi di Azione Cattolica […]. Nono gruppo: congregazioni religiose femminili. Ed ecco finalmente il gruppo dei paggetti che incedono sorridenti nei loro ricchi costumi. Dietro di essi le dame della Croce Rossa, le dame del santo Sepolcro, e le dame appartenenti alla Compagnia della Consolata […]. Segue la imponente teoria del clero secolare e religioso della città e di gran parte di quello della diocesi […]. Ed ecco la sfilata dei vescovi, dopo dei quali viene nelle splendore della sacra porpora l’eminentissimo nostro cardinale arcivescovo Maurilio Fossati, che benedice la folla genuflessa. Compare finalmente il carro trionfale che sorregge il grande tesoro, l’Imagine taumaturga della Consolata. […]. Il carro è tutto un trionfo di fiori ed ornato di ricchi drappeggi. L’Imagine venerata è racchiusa nella sua cornice d’argento ed è fregiata delle sacre corone d’oro donate dal Capitolo Vaticano nel 1829 e da quelle preziosissime di stele in brillanti, di cui venne redimita nel 1904. La folla prorompe in grida d’amore, in invocazioni incontenibili, mentre dai balconi e dalle finestre è un ininterrotto getto di fiori. Attorno e dietro al carro vengono i Confratelli della Compagnia dei Signori della Consolata ed i membri degli Ordini Equestri Pontifici. E la folla. Via Po e piazza Vittorio sono gremite di folla; si tratta di duecentomila e più persone. Sulla gradinata della Gran Madre di Dio sono schierati le bambine ed i bambini della prima comunione. […]. È presente S.A.R. la principessa Adelaide di Savoia-Genova a testimoniare la devozione dell’augusta casa regnate alla Consolata. Sono presenti tutte le autorità civili e politiche, le alte cariche della Magistratura e gli alti ufficiali dell’Esercito” (Anonimo, 1937, pp. 275-277).

Imponenti furono le processioni “degli anni 1953-1954 (anno Mariano), a cui parteciparono suoli imponenti di Figlie di Maria in divisa bianca con nastro azzurro” (Trevisio, 2002, p. 30).

La festa della Consolata si svolge oggi in forma più contenuta, senza il suggestivo apparato di illuminazione e decorazione degli edifici, ma con una grande partecipazione di fedeli.

Preceduta dalla novena, la ricorrenza del 20 giugno inizia al mattino con le celebrazioni eucaristiche in varie chiese; alla sera si svolge la processione guidata dall’arcivescovo di Torino. Il corteo processionale, in cui viene portata l’imponente statua d’argento della Consolata, parte alle ore 20.30 dal santuario e percorre via Consolata, piazza Albarello, via Bertola, via San Francesco d’Assisi, via Milano, Porta Palazzo, piazza Emanuele Filiberto, via Giulio, piazza Consolata. Al rientro nel santuario viene celebrata la messa, a conclusione della festa.

TORINO (TO), Italia Regionpiemonte
Geolocalizzazione: