Feste popolari
Carnevale di Putignano: corteo dei cornuti
Al mattino, diversi uomini vestiti da cornuti sono riuniti in corteo e iniziano a far baccano con campanacci, fischietti, tamburi, tamburelli, fisarmoniche, chitarre e altri strumenti a percussione ricavati da contenitori di latta o lavatoi di legno. Il gruppo di cornuti indossa lo stesso costume: abito e mantello nero con sciarpe rosse, cappello nero con fascia rossa e corna di bovino. Mentre il corteo si muove e alcuni cornuti eseguono una tarantella, uno di loro urla dentro un imbuto che funge da megafono: "Cornuti d'ogni età, lasciate le mogli e venite qua!". L'uomo con il megafono è alla testa del corteo e continua a chiamare: "Cornuti! Cornuti!"; un altro suona il fischietto e lo accompagna. Segue poi il gruppo compatto degli altri mascherati, capeggiati da due uomini che portano una grande sega da boscaiolo. Il gruppo urla in coro, mentre si muove per una strada stretta ed entra poi in una piccola chiesa. Alcuni cornuti offrono vassoi con cornetti. Il gruppo è vicino all'altare: alcuni eseguono una tarantella, altri mangiano cornetti. I cornuti si dispongono poi in file ordinate ed eseguono cori, guidati dall'uomo con il megafono. Escono poi dalla chiesa e proseguono il giro, continuando a far baccano e a chiamare a raccolta i cornuti. Nella tappa successiva alcuni cornuti eseguono una tarantella con fisarmonica, tamburello e canto intorno al gran cornuto che indossa un copricapo con grandi corna di bovino. In seguito, si procede al rito del taglio delle corna: è sera e il corteo, rumoroso e festante, è in piazza Plebiscito. Un uomo reca lo stendardo dell'Accademia delle Corna e si fa largo nella folla scuotendo una campana; è seguito da un carretto tirato da alcuni uomini e sormontato dal simulacro della testa di un bovino. Sul carretto sono posti due uomini vestiti da cornuti che urlano: "Cornuti di ogni età, lasciate la campagna e venite in città!". Alcuni uomini con fisarmonica e tamburelli eseguono una tarantella. Il corteo incontra poi due dottori; uno di loro si sottopone al rito del taglio delle corna cui segue l'applicazione di cerotti sulla fronte. Un altro uomo, preso dalla folla, subisce lo stesso trattamento. Il corteo, infine, prosegue il cammino. Il carnevale di Putignano ha inizio il 26 dicembre con la Propaggine, un'esibizione pubblica in cui vari verseggiatori vestiti da contadini, i propagginanti, si sfidano in piazza Plebiscito declamando versi satirici su politici e personaggi locali. La messinscena è chiamata A chiandà u ceppòne (a piantare la vite, simbolo della festa). Secondo alcuni, l'origine della Propaggine rimanda all'evento storico della traslazione delle reliquie di Santo Stefano Protomartire da Monopoli a Putignano, avvenuta il 26 dicembre 1394; secondo altri la festa costituirebbe la trasformazione di riti dionisiaci pre-cristiani. I festeggiamenti del Carnevale riprendono poi in modo più intenso a partire dal 17 gennaio, giorno di Sant'Antonio Abate. Un motto dialettale sottolinea l'inizio dei festeggiamenti: Sant’Antun, masch’r i’ ‘ssuun (Sant’Antonio, maschere e suoni). Dal 17 gennaio al Martedì grasso, l’avvicendarsi delle settimane è segnato da specifici appuntamenti che avvengono di giovedì; ciascun giovedì è caratterizzato dal coinvolgimento di una categoria sociale precisa: i monsignori per il primo giovedì, seguito dal giovedì dei preti, delle monache, dei vedovi, dei pazzi (giovani non ancora sposati), delle donne sposate, e infine degli uomini sposati, i cornuti. Il Giovedì dei cornuti è organizzato dall'Accademia delle Corna e si caratterizza per la satira sociale e per il rito del taglio delle corna. I festeggiamenti iniziano al mattino presto con il corneo, il corteo dei cornuti per le strade del paese, capeggiato dal simulacro di un toro di razza podolica. Negli ultimi anni, il corteo si reca nella chiesetta di Santo Stefano, dove viene consumata la colazione a base di cornetti, e poi i cornuti si spostano in un bar del paese per il consumo di latte bovino. Il corteo arriva quindi presso l'abitazione del gran cornuto dell'anno e procede alla sua incoronazione. Alla sera, si realizza il taglio delle corna nella piazza Plebiscito, un rito goliardico di purificazione durante il quale ai cornuti, dopo essere stati curati da veterinari, vengono tagliate le escrescenze. Come in altri riti carnevaleschi in Italia e in Europa, il corteo dei cornuti assume le forme di una processione in cui una serie di maschere effettuano un giro di questua con offerta di cibi serviti in strada dagli abitanti o in diverse tappe. Le maschere, secondo questa interpretazione, rappresenterebbero i morti che tornano nella comunità dei vivi per portare prosperità e benessere per l'inizio dell’anno agrario. I festeggiamenti del Giovedì dei cornuti sono caratterizzati dalla presenza di cibi che richiamano la simbologia delle corna, tra cui cornetti, carne bovina a sera, segale cornuta e peperoncini. Il Giovedì dei cornuti costituisce uno dei riti più irriverenti del carnevale di Putignano, caratterizzato da divertimento dissacrante e goliardia, e dal tema del rovesciamento e della sovversione delle regole.