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Fonte: Regione Basilicata / Regione Basilicata – Patrimonio Cultura Basilicata
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Feste popolari

CARNEVALE ALIANESE

Aliano, nel periodo del carnevale da S.Antonio 17 gennaio fino al martedi grasso, tutta la popolazione locale diventa protagonista principale o coadiuvatore nella realizzazione delle maschere, del vestiaria, delle sfilate o dell'organizzazione delle sfilate. Dura diversi mesi la preparazione delle maschere realizzate con carta pesta ed argilla e raffiguranti volti animaleschi trasfigurati dalla fantasia di chi le realizza. Sono stati creati veri laboratori di maschere a cui partecipano numerosi anche gli alunni della scuola primaria e secondaria.
In questo paese -dimenticato da Dio-, il 17 gennaio, giorno di Sant'Antonio Abate, fanno irruzione le cosiddette MASCHERE CORNUTE di Aliano, segnalando l'inizio del Carnevale.
Le maschere cornute di Aliano non sono le uniche del carnevale lucano ma ne esistono di simili, come quello di Tricarico, San Mauro Forte, Cirigliano o Satriano di Lucania.
Ci? che stupisce è che siano stati tramandati fino ai nostri tempi i costumi, le maschere e le loro movenze durante la sfilata. Esse sono testimoni di un rito capace di rievocare, in chi vi assiste, immagini arcaiche ed echi di suoni lontani, 'un rumore di festa primitiva che entrava nelle viscere come un richiamo infinitamente remoto', come scriveva Rocco Scotellaro (poeta lucano). Oggetto di attenzione di studiosi di antropologia e tradizioni popolari, quest'anno le maschere cornute sono state a Venezia dove hanno richiamato l'interesse di migliaia di turisti.
Sfilano nelle strade del paese 'a grandi salti', come scrisse Levi, e urlano 'come animali inferociti, esaltandosi delle loro stesse grida', accompagnati dalla musica delle fisarmoniche e dei cosiddetti cupa-cupa.
Osservando le fattezze della maschera zoomorfa e il loro continuo saltare e muggire per le strade del paese, non possiamo che accostarli ad una mandria in transumanza. Dietro questa maschera, infatti, è possibile individuare il primitivo rapporto dialettico uomo-animale/bestia, conseguenza del sistema economico sociale di tipo pastorale che ha caratterizzato da sempre la Lucania, e quindi riscontrare le analogie che rimandano alla cultura agro-pastorale ed al pensiero magico ad essa connesso.
Qui il mondo agro-pastorale ha mantenuto pressoché intatta la propria identit? nel corso dei secoli. In una realt? in continuo movimento, in cui tutto si modifica rapidamente e le tradizioni sembrano non trovare posto, ci? è stato possibile solo attraverso la ripetizione ciclica e continua di feste, riti, fiabe, proverbi e celebrazioni. Per comprendere meglio queste tradizioni e in quale contesto esse hanno avuto origine, non possiamo far altro che citare il primo che parl? della civilt? agro-pastorale di Aliano e il primo che la fece conoscere al resto d'Italia: Levi.
Quando Levi arriv? in Lucania scopr? un mondo sconosciuto a lui e alla stessa intellighenzia italiana e il suo romanzo Cristo si è fermato ad Eboli divent? la carta d'identit? di un universo clandestino, inconsciamente vivo, che chiedeva riscatto e riconoscimento rispetto ad un lungo letargo volutamente costruito da istituzioni culturali, politiche e sociali per nulla interessate alla redenzione dei contadini, dei poveri e degli ultimi. Anzi, quanto più poveri e ultimi tanto più funzionali ai progetti di egemonia culturale delle classi dirigenti italiane del ventennio. Si trov? davanti ad un mondo che viveva 'fuori del tempo e della storia', lontano dal progresso, un mondo pre-cristiano, una civilt? arcaica, lontana, nera, primitiva, dove il tempo non era arrivato, lo Stato era un ostacolo, la vita era misera e impregnata di magia e l'atteggiamento dei contadini era volto ad una rassegnata passivit?.
Come spiega Levi, gli abitanti di Aliano, ancora negli anni Trenta, vivevano in una sorta di libert? naturale etnologicamente intesa, cioè di stato di natura, tipica di un mondo chiuso alla Storia. Questa libert? è conciliabile con il tempo primordiale e antico di un universo escluso ed espulso dalla civilt? cristiana, a met? strada tra umanit? e animalit?.
Qui trova origine l'esigenza da parte delle comunit? agricole di trovare soluzioni per esorcizzare i rischi presenti nell'ambiente pastorale, cioè mascherandosi da animali.
La maschera animale attua il riscatto della condizione umana. Il pastore temendo una possessione da parte delle bestie, ha tentato di esorcizzare il rischio, ora parodiando e ridicolizzando il selvatico, ora trasformando il mostruoso in maschera carnevalesca.
A causa della mancanza di documenti scritti o fotografie e solo attraverso i racconti orali della gente del posto, siamo venuti a conoscenza del fatto che in tempi più remoti la maschera veniva realizzata in legno e che la folta chioma variopinta del cappellone veniva creata con ritagli di carta per il pane o di giornali. Inoltre non vi era tanta differenza tra una maschera e l'altra, infatti erano tutte abbastanza simili e riproponevano quasi sempre i seguenti tratti: naso adunco, mento sporgente, zigomi e fronte alti.

Osservazioni
l' evento è atteso da parte di tutta la comunit? alianese e dai territori limistrofi della regione basilicata, ma soprattutto da molti turisti che provengono per le occasioni da tutta l' italia e anche un numero cospiguo di turisti stranieri.
Aliano (Matera), Italia Regionbasilicata
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