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Il tartufo Bianco
Zefferino Bianco
Zefferino, classe 1953, è pensionato e vive in Valle Cerrina. Impara per caso ad andare a tartufi, su suggerimento del cugino trifolau che nota che il suo cane ha un buon naso e l’istinto ad andare a tartufi. Questa è una delle zone più rinomate nel Monferrato per la raccolta del tartufo e si tengono anche delle fiere a Murisengo e Odalengo Piccolo. Zefferino occasionalmente vende tartufi ma si definisce un hobbista e un appassionato, di mestiere lavorava in fabbrica e faceva lavori d’agricoltura con il padre. Dalla sua intervista traspare il ruolo chiave che il cane copre per il tartufaio. Zefferino parla a lungo dei suoi cani e addirittura si commuove al ricordo del primo. In questa testimonianza si trovano indicazioni importanti a proposito dell’ecosistema del tartufo, di come si addestrano i cani, delle influenze dei cicli lunari e delle condizioni atmosferiche. Si trovano poi una serie di principi che regolano il mondo dei tartufi, e in particolare delle regole su come vendere il tartufo rispettando il “codice” del tartufaio. Quest’intervista è stata realizzata nella primavera del 2015 nell’ambito di una ricerca antropologica finalizzata alla redazione di una tesi di laurea dal titolo “Alchimie del Tartufo in Monferrato. Storie di Uomini e Cani”, discussa presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
