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Saperi del cibo
Umberto Uga
Nato e cresciuto nella campagna vercellese di Villata ha conosciuto sin dalla tenera età la fatica del lavoro da bracciante. Umberto, "figlio della candelora", ha poi vissuto la fase di spopolamento delle campagne. Dopo una vita trascorsa presso un'azienda manifatturiera, giunto all'età della pensione, Umberto non dimentica le sue origini contadine: rimette in sesto la Società di mutuo soccorso e fa suo il messaggio di Carlo Petrini legato alla conservazione delle specie antiche, di preservare la biodiversità che ha reso ricca la nostra agricoltura per secoli. Alla memoria riaffiora la fasola che da bambino gustava schiacciata e "condita" nel suo fazzoletto. Inizia così un'operazione di recupero della fasola di Villata, un legume con qualità straordinarie ma molto difficile da coltivare a causa della sua "pigrizia". Il fagiolo deve essere seminato alla base di una nascente pianta di mais che crescendo trascinerà anche la pianta di fagiolo. Anche la raccolta non può che essere effettuata manualmente tra i filari di mais. Il racconto di Umberto è ricco anche di riferimenti a piatti e alimenti che hanno fortemente caratterizzato la dieta contadina della pianura vercellese: le rane, il mais, le oche, il maiale, le vacche.
