Feste popolari
Rievocazione storica medioevale “Cortazzone A.D. 1390”
La rievocazione storica, che si svolge dal 2005, ha come scenario la chiesa romanica di San Secondo, in frazione Mongiglietto, e prende spunto da un fatto realmente accaduto a Cortazzone nell’anno 1390, descritto dall’avvocato Gian Secondo De Canis nel suo manoscritto Corografia astigiana (cfr. Bordone, 1977, p. 129 ): in quell’anno nel paese trovarono ricovero molti Alessandrini e Astigiani fuggiti dalle loro città per scampare alla peste. Tra questi rifugiati scoppiarono gravi disaccordi e rivalità e solo l’intervento di alcuni religiosi riuscì a placare gli animi. Il 13 dicembre 1390, presso la chiesa di San Secondo il notaio Cocco di Carmagnola redasse l’atto pubblico di pacificazione con il quale le parti promisero di perdonarsi vicendevolmente di fronte alle sacre raffigurazioni pittoriche del Padre Eterno, San Secondo e San Brunone conservate nella chiesa.
A questi eventi si rifà la rievocazione di cui sono protagonisti un centinaio di figuranti in costumi medievali.
Al fine di coinvolgere gli spettatori, una voce narrante racconta lo svolgersi delle scene, che si susseguono nel seguente ordine:
- battibecchi fra le dame astigiane, un cavaliere e una fidanzata alessandrina;
- danze delle fanciulle alessandrine, dileggiate dai cavalieri astigiani;
- duelli fra cavalieri;
- un frate e un vicario del vescovo sedano i conflitti;
- ritorno della pace e lettura dell’atto pubblico stipulato dal notaio Cocco;
- le nozze fra messer Andrea, astigiano, e madonna Elena, alessandrina, sanciscono la pace;
- Daniele Pelletta, signore di Cortazzone, invita dame e cavalieri a unirsi a lui e alla sua madonna in un ballo di corte;
- a conferma della ristabilita concordia, il signore di Cortazzone, ordina al suo capitano di scegliere fra gli alessandrini un messere degno di essere nominato cavaliere e procede alla cerimonia di investitura;
- In onore del nuovo cavaliere viene indetto un torneo tra i cavalieri;
- tutto il pubblico presente viene invitato ad unirsi ad astigiani e alessandrini nell’antico ballo festoso, detto Farandola o Saltarello.
Al termine della rievocazione, ai presenti viene offerta una degustazione di vini e prodotti tipici locali.
