Saperi e tecniche
Recupero del fieno di riserva in vetta tramite slitta croce
Un montanaro portandosi la slitta di legno vuota detta la croce sulle spalle, compie una marcia a piedi attraversando paesini montani, salite rocciose e tormente di neve fino a giungere in cima al Monte Visentin il suo covone. Raccoglie un quintale di fieno, lo carica e lo compatta aiutandosi con un rastrello di legno e lo fissa sulla croce. Trascina così per un tratto la slitta carica preparandosi per la discesa a valle. Inserisce ai piedi davanti della slitta delle ghirlande di paglia per scivolare meglio alla partenza. Il contadino parte con la slitta dietro di sé scivolando sui pendii e controllando la veloce discesa gestendo con abilità e fatica l'enorme peso che ha sulla schiena. Giunto a valle, il montanaro trascina la slitta a piedi fino a casa. Nel 1960 Giuseppe Taffarel realizzò il suo primo documentario: La Croce. I montanari delle Prealpi trevigiane e bellunesi chiamavano croce la pesantissima slitta che dovevano trasportare su per i monti, dove facevano la fienagione. La croce è un mezzo tradizionale delle Prealpi Venete, chiamata così come sinonimo di dura fatica. L'attività svolta nel filmato è un'attività giornaliera. Il protagonista è un montanaro di mezza età che per recuperare il fieno di riserva per l'autunno che ha lasciato a essiccare lungo i pendii durante l'estate prima di abbandonare i pascoli e scendere a valle, compie una marcia a piedi di 7 ore per giungere in cima al Monte Visentin. Ogni azione del video è descritta dai una voce narrante.