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Fonte: ICCD - Progetto PACI / MiC – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione ICCD
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Saperi e tecniche

Preparazione di un dolce di Santa Apollonia con pane fritto

Una signora nella cucina di casa, aiutata da una seconda donna che non viene quasi mai inquadrata ma della quale si sente la voce, mette a bagno nel latte alcune fette di pane raffermo. In una scodella versa due uova intere con il latte, un pizzico di sale, zucchero, una bustina di zucchero vanigliato, un cucchiaio di farina e mescola accuratamente. Immerge poi le fette di pane nella pastella e le frigge nell'olio bollente. Quando le frittelle appaiono dorate su entrambi i lati le dispone su un piatto e le cosparge di zucchero a velo. I ẑópi, fino agli anni '60 del secolo scorso, erano consumati anche a cena accompagnati da una tazza di latte. Per profumare la preparazione, considerata povera, è prevista qualche volta l’aggiunta di fiori di camomilla o di sambuco essiccati. Tra i piatti documentati, i ẑópi sono sicuramente quelli a cui, in questi anni, è stata rivolta meno attenzione e il cui consumo è quasi esclusivamente domestico. Tuttavia nella prima edizione della “Festa del mangiare di una volta” a Grea di Cadore, nell'estate del 2010, l'unico dolce nel menù erano proprio i ẑópi e nel sito del consorzio turistico “Val Comelico” compaiono tra i piatti tipici, sebbene non sia facile trovarli nei ristoranti.