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Fonte: ICCD - Progetto PACI / MiC – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione ICCD
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Preparazione del pane di Ozein

Il fornaio apre un sacco di farina e con la mano preleva la quantità necessaria versandola nella madia. Una donna aiuta sciogliendo il lievito nell'acqua. L'uomo inizia ad amalgamare il composto. Durante il lavoro viene mantenuto acceso il fuoco in una stufa e la donna vi fa riscaldare una pentola d'acqua. Nel frattempo un altro uomo prepara la legna da ardere per la cottura. I fornai danno fuoco a della paglia e inseriscono la legna aiutandosi con un bastone per spingerla all'interno. Il fuoco comincia a crepitare. Il fornaio addetto all'impasto arrotola e preleva con una spatola la pagnotta dalla madia. Un gruppo di donne, disposte attorno ad un tavolo rettangolare cosparso di farina, lavorano l'impasto che è stato diviso in pezzi più piccoli. Man mano il pastaio taglia con la spatola altri pezzi e li passa alle donne che li lavorano. Le pagnotte vengono messe a riposare coperte da un telo. Una donna offre qualche vivanda durante l'attesa. Un fornaio mantiene caldo il forno; successivamente sposta cenere e carboni con il tirabrace e pulisce il forno con uno straccio arrotolato attorno al tirabrace per prepararlo alla cottura. Le donne dispongono le pagnotte su un'asse di legno e le segnano una ad una con il coltello. Un uomo trasporta le pagnotte da cuocere al forno, appoggiando l'asse di legno sulla spalla. Preleva ciascun panetto e lo posa sulla pala del fornaio che lo mette in cottura. Trascorso il tempo necessario il forno viene riaperto e il fornaio avvicina la lampada per controllare l'interno. Al termine della cottura il fornaio preleva i pani con la pala e li passa ad un secondo uomo che ci batte sotto con le nocche delle dita. Infine riempiono una gerla per trasportarli. Nella località di Ozein, un villaggio a 1350 metri d'altitudine, durante il mese di dicembre iniziava la panificazione. La ricetta per la preparazione del pane è nota da millenni ed è piuttosto semplice: gli ingredienti però devono essere dosati nelle giuste proporzioni e l'impasto deve essere fatto in un ambiente con temperatura ed umidità controllati. Molto importante è la temperatura del forno a legna, che deve aggirarsi attorno ai 200 gradi. La cottura per il pane nero è di un'ora. Tutte le famiglie del paese portavano il proprio pane a cuocere nello stesso forno. Per questo motivo veniva mantenuto caldo giorno e notte, fino a quando anche l'ultima famiglia avesse terminato il proprio approvigionamento. I pani prodotti venivano conservati da ciascuna famiglia in un locale aerato, situato sotto il tetto dell'abitazione, e costituivano la riserva di tutto l'anno.

Aymavilles (AO), Italia Regionvalledaosta