"Ogni due anni si suol rappresentare la 'Passione' a Frugarolo presso Alessandria" (Milano, 2005, p. 152).

"Il Renier affermava /.../ ogni due anni lo stesso dramma sacro a Frugarolo, presso Alessandria" (Milano, 2001, p. 248).

"... ed a Frugarolo ove rappresentavasi - or è gran tempo - un dramma grottesco in una rozza baracca di legno, col palco scenico mobile su d'una grossa ruota e personaggi mascherati alla meglio; la tradizione, come tale, più non esiste, avendo mutato sua forma..." (Milano, 2001, p. 248).

"Drammi ancor vivi o che lo furono parecchio innanzi nel secolo volgente ora alla fine: Montechiaro d'Asti, Sommariva Bosco, Montà, Frugarolo...." (Milano, 2005, p. 153).

"Ricordo come attraverso un sogno di avere io stesso preso parte ad una tragedia cui la fantasia dei miei vari antenati (??)volle appunto affibiare il titolo di Passione di Cristo o qualcosa di simile. Si figuri una baracca di legno su una piazza, il palcoscenico era una grossa ruota da 'tamagnone' che robuste braccia facevano girare ogni qualvolta, per i cambiamenti di scena. I personaggi rappresentavano quasi tutti la parte dei ladroni o di Giuda e qualche voce che di umano aveva poco di comune, faceva contare la forza dei suoi polmoni anche quando non era necessario. Si celebra però, ogni qualche anno, una pprocessione che appunto raffigura, o almeno tenta di dimostrare la Passione e la Morte di Cristo, ma credo che questo possa illuminarla molto poco sul lavoro che vuole fare... Se si trattasse solo di questa processione che si fa ogni tre anni al venerdì santo, potrei darle qualche riferimento" (Milano, 2005, pp. 219-220).

Euclide Milano precisa che la 'Passione' di Frugarolo da dramma sacro è divenuta processione figurativa: "quella però che senza dubbio è superiore a tutte le processioni figurative del Piemonte è la processione di Frugarolo, grosso villaggio presso Alessandria; essa avviene ogni tre anni, ed è veramente straordinario il concorso del popolo da tutta la circostante regione a contemplare quel grande spettacolo. Anche qui portano singolarmente gli strumenti della Passione bambini vestiti da angeli alati, mentre le fanciulle bianco-vestite recano invece una bandiera; ma v'è pure una turba numerosa di giovani che indossano il costume giudeo con elmo, scudo e corazza, parte a piedi e parte a cavallo, sotto il comando di un capitano; e v'è inoltre un vero corpo di tamburini che aprono il corteo: il tutto insomma è adattato alla grandiosità imponente dello spettacolo ed al numero delle persone che vi prendono parte. Basti dire infatti - ed è questo il 'clou' della processione - che i quindici misteri della 'Via crucis' che noi vedemmo rappresentati ad Andorno con quadri dipinti, qui sono invece rappresentati al vivo, con personaggi in costumi raccolti in gruppi, che si susseguono nel corso lunghissimo del corteo. E questa è certamente una cosa originale e degna di attenzione, che ci ricorda i drammi ciclici antichi, e può benissimo essere stata suggerita da quelli. Ai quindici gruppi della 'Via crucis' segue la statua di Cristo morto su un cataletto, portato da otto giovani vestiti di bianco; per ultimo havvi uno stuolo di donne in stretto lutto, che rappresentano al solito la Madre del Redentore e altre Vergini. Nulla adunque può dirsi che manchi a questo spettacolo muto, nel presentare in tutte le sue parti, la storia mirabile e commovente della Passione" (Milano, 2001, p. 256).