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Fonte: Atlante delle Feste Popolari del Piemonte / Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – UniSG
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Feste popolari

Palio

Il Palio di Asti è una corsa di cavalli montati a pelo (cioè senza sella) di origini medievali, citata in tanti documenti dell’epoca, nei quali viene richiamato il privilegio di far correre il Palio nel giorno della festa patronale di San Secondo.

La prima attestazione della corsa risale al 1275: il cronista Guglielmo Ventura riporta che gli astigiani, "sicut fieri solet Ast, in festo Beati Secundi" (come risulta essere solito ad Asti, durante la festa del Beato Secondo), corsero il Palio per scherno sotto le mura della nemica città di Alba, devastando le vigne e alberi circostanti (Malfatto, 1989, p. 10). Pertanto se il cronista la definisce una consuetudine, la sua origine deve risalire a diversi anni prima, almeno agli inizi del XIII secolo (Vergano, 1969, p. 7).

Gian Galeazzo Visconti, divenuto signore di Asti nel 1382, stabilisce che la corsa continui a tenersi il giorno della festa di San Secondo, come da consuetudine. Per la corsa vengono sempre realizzati due palii, di cui uno offerto alla chiesa di San Secondo ed uno da consegnare al vincitore. Questo mostra anche la caratteristica natura devozionale della corsa.

Nel 1439 Carlo d'Orleans, visitando la Contea di Asti, ereditata dalla madre Valentina Visconti, offre anche un palio di velluto cremisino, ornato di tre gigli d'oro in campo azzurro.

Quando Emanuele Filiberto assume nel 1545 la reggenza della città conferma e codifica le antiche consuetudini della festa patronale e si impegna per sé e per i suoi successori a fornire i palii: uno della lunghezza di 15 rasi (1 raso equivale a 60 cm) per la corsa, l'altro di 10 rasi per l'offerta al Santo Patrono (Malfatto, 1989, p. 17). Per avere un regolamento completo del Palio bisognerà attendere il 1668, quando il Consiglio della Città di Asti stabilisce le norme per la corsa, formate da 12 articoli.

La corsa in origine si svolgeva il 30 marzo di ogni anno, allorché ricorreva la festa di San Secondo. A partire dal XV secolo viene spostata, così come la celebrazione del santo, al primo giovedì dopo la domenica in Albis. Nei primi anni del XIX secolo la corsa si tiene la seconda domenica dopo Pasqua.

Nel 1818, la celebrazione di S. Secondo viene nuovamente spostata al primo martedì di maggio e conseguentemente anche il Palio avviene in tale data.

Nel 1861 viene pubblicato il nuovo Regolamento per la Corsa dei Cavalli in giro sulla nuova piazza del Mercato (l'attuale Piazza Campo del Palio), cambiando radicalmente la tradizione della corsa astigiana che si era svolta fino ad allora sempre in lungo, cioè lungo un percorso rettilineo, che partiva dalla pietra romana che dà il nome a viale Pilone, passava per Porta San Pietro e, percorrendo il ponte su Rio Valmanera, proseguiva lungo la contrada Maestra, (l’attuale corso Alfieri) fino al Palazzo Gabuti di Bestagno (l'attuale Palazzo Ottolenghi).

Nel 1863, la corsa diventa una comune corsa di cavalli, perdendo il suo tradizionale significato.

In epoca fascista la manifestazione viene ripristinata nel 1929 dall'allora podestà di Asti, Vincenzo Buronzo, e solamente per quell'anno viene di nuovo corsa alla lunga, su corso Dante, un percorso in salita di circa 1300 m. Il successo della rediviva manifestazione (tenutasi fino al 1935 nell’attuale piazza Campo del Palio) però suscita le rimostranze del Comune di Siena, e nel 1936 Benito Mussolini, ordina di modificare la denominazione in "certame cavalleresco”, imposizione non gradita agli astigiani, che sospendono così il Palio.

Nel 1967, il Palio rinasce nuovamente, per iniziativa del sindaco Giovanni Giraudi, in occasione del millesimo anniversario di fondazione del Marchesato del Monferrato e dell'ottocentesimo anniversario della Lega Lombarda. La corsa viene definitivamente spostata la terza domenica di settembre, in concomitanza con i festeggiamenti del Douja d'Or. Il nuovo tracciato è in piazza Campo del Palio e vede la partecipazione di 14 fra rioni e Comuni astigiani (oggi sono 21). Dal 1988 il Palio si svolge nella centrale piazza Alfieri, dove viene allestita la pista in terra battuta.

Il primo atto del Palio avviene il sabato antecedente il primo martedì di maggio, in occasione dei festeggiamenti patronali di San Secondo, quando i due stendardi commissionati dal Comune di Asti ogni anno ad un pittore diverso, il sabato antecedente il primo martedì di maggio, vengono "stimati" da tre notabili rappresentanti dell'antica corporazione dei drappieri, che ne saggiano la buona manifattura e la correttezza delle misure. Al termine i due labari vengono presentati alla popolazione con l'esposizione sul balcone del municipio (cfr. scheda 00500509 - Asti, Feste di San Secondo).

Nella stessa giornata avviene il giuramento dei rettori che di fronte al sindaco, il capitano del Palio e i magistrati, fanno solenne promessa di lealtà verso i riti della festa.

Il primo martedì di maggio, festa di San Secondo, con una solenne sfilata di tutti i partecipanti al palio, avviene l'offerta dei due stendardi alla Collegiata presso la cappella di San Secondo (cfr. scheda 00500509 - Asti, Feste di San Secondo).

A settembre, nei due giorni precedenti alla corsa, si svolgono le prove ufficiali. In molte edizioni si è corso il Palio degli scudieri, una tenzone minore destinata a favorire il ricambio generazionale dei fantini. La sera della vigilia della corsa, nelle sedi dei rioni, borghi e comuni partecipanti, si tengono le cene propiziatrici.

Il giorno della corsa, al mattino, vengono svolte le benedizioni dei cavalli e dei fantini che corrono per difendere i colori delle proprie parrocchie, con la rinomata formula di: "Va' e torna vincitore!"

Nel primo pomeriggio dalla piazza della cattedrale parte il corteo storico che si snoda lungo le vie del centro storico e si conclude in piazza Alfieri, luogo della corsa.

Il corteo è aperto dal Capitano del Palio a cavallo e dai magistrati. Segue il gruppo del rione vincitori dell'ultima edizione del Palio, e quindi quelli degli altri rioni e comuni (secondo l’ordine d’arrivo nella corsa dell’anno precedente e a sorteggio per i non partecipanti alla finale). Chiude il Carroccio, sul quale è issato il palio raffigurante San Secondo a cavallo e le insegne del Comune di Asti.

I figuranti sono oltre 1200 e ciascun gruppo rievoca uno specifico momento della storia medievale della città.

Prima della corsa il capitano del Palio si rivolge al sindaco chiedendo licenza di correre: "Signor Sindaco, il palio è schierato in campo con uomini, cavalli e insegne. Attende i Vostro ordini"

Il sindaco dà licenza di correre sotto la protezione di san Secondo ed allora il capitano, seguito dai magistrati e dai cavalieri del palio, percorre tutta la pista annunciando: "Si corre il palio! Si corre il palio! Si corre il palio!"

La corsa è suddivisa in tre batterie da sette partecipanti ciascuna. I primi tre per ogni batteria accedono alla corsa finale, che pertanto si corre con nove cavalli.

I partecipanti sorteggiati di ogni batteria si posizionano dietro il canapo e quando il mossiere ritiene che siano correttamente allineati da il via alla tenzone. I cavalli devono percorrere tre giri di pista. Il Palio viene vinto dal cavallo (anche se scosso), che arriva per primo al traguardo.

Al vincitore va il Palio, al secondo classificato la borsa con monete d’oro, al terzo gli speroni, al quarto il gallo vivo, al quinto la coccarda con i colori bianco-rosso della città. All'ultimo arrivato l’inchioda (acciuga), in segno di scherno e di disonore per lo sconfitto.

I Rioni e Comuni partecipanti al Palio sono attualmente: Baldichieri, Castell’Alfero, Canelli, Cattedrale, Don Bosco, Moncalvo, Montechiaro, Nizza Monferrato, Santa Caterina, San Damiano, San Lazzaro, San Martino – San Rocco, San Marzanotto, Santa Maria Nuova, San Paolo, San Pietro, San Secondo, San Silvestro, Torretta, Tre T, Viatosto.

(AT), Italia
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