E' un piccolo museo della vita quotidiana della gente di montagna. Davanti all'ingresso, sono collocati dei trogoli in pietra arenaria per i maiali e altri attrezzi per il campo e prato. La prima stanza è una stube: sulla destra si nota una credenza della Val di Non (1862), a sinistra un armadio semplice, dipinto nel 1862, risalente però al 1780. Di fronte, è situata una stufa contadina con panca laterale e pianale superiore. Nell'armadio, sono conservati vestiti da donna, libri di preghiera e oggetti di devozione

in cera. Sulla credenza, fanno bella mostra di sé una macchina da cucire e uno stampo per modellare le cera delle candele. Nella sala seguente, il visitatore è colpito dall'abbondanza di attrezzi e di recipienti. Qui si trova la cucina. Sono esposte tre zangole,

una macchina tritacarne per i salami e una pressa per la pasta. Da notare anche una padella per caldarroste e un cesto del

carbone per il fornello e la fucina.Nei tempi antichi i contadini costruivano con le proprie mani tutto quello che i materiali disponibili e le capacità del tempo permettevano. Qui si può osservare la varietà degli attrezzi di uso contadino nel periodo preindustriale: macchine per il lavoro del carraio, presse per lR17;olio, macine per il sorbo e per il sambuco, solforatrici, gioghi, una trinciaforaggio, un argano con la capacità di mezza tonnellata, un mulino per semi vari, ecc. Si trovano anche tutti gli accessori che hanno a che fare con la filatura e la tessitura: la cardatrice e la gramola, il filatoio a pedale, lR17;aspo e il telaio.