Saperi e tecniche
Mattanza del tonno a Favignana
Dal centro della camera della morte della tonnara, il rais dirige le operazioni della pesca dalla sua imbarcazione, la muciara. I tonnaroti sono posti in piedi sul bordo delle barche lungo il perimetro della camera della morte e tirano su il coppu, il fondo della rete, per far affiorare i tonni in superficie. All'interno della camera della morte l’acqua diventa spumeggiante a causa dei movimenti dei tonni e il rais in piedi sulla muciara continua a impartire ordini con grandi gesti delle braccia. La camera della morte si è ridotta notevolmente e i tonnaroti procedono alla cattura dei tonni, che vengono arpionati e fatti scivolare in grandi imbarcazioni da rimorchio, dette parascarmi (palischermi) o varcazze (barcacce). Finita la pesca i tonnaroti, rientrati a terra, sono sulla banchina dello stabilimento dove sono stati disposti i tonni. Un gruppo di uomini tira un tonno con una corda, altre squadre di tonnaroti issano i tonni già eviscerati sulle spalle dei trasportatori. Il termine tonnara indica un impianto mobile di reti composto da una isola, un insieme di reti formato da camere intercomunicanti e da una coda al fine di sbarrare il percorso dei tonni e costringerli ad avviarsi verso la camera della morte dove vengono intrappolati. Le tonnare venivano calate in mare annualmente durante la stagione dei tonni, che cadeva nei mesi di aprile e maggio. L'attività della mattanza vera e propria si inseriva in un ciclo lavorativo diviso in diverse fasi da terra e in mare: la sistemazione delle reti e la manutenzione delle imbarcazioni; il posizionamento delle reti e le battute di pesca, le mattanze; la lavorazione del pescato e la sua conservazione. Alle diverse fasi di lavoro partecipavano diverse maestranze, come falegnami, mastri d'ascia, salatori. Fulcro delle battute di pesca era la figura del rais che era responsabile della scelta del sito della tonnara e della posa delle reti, solitamente disposte a croce e per questo chiamate cruciateddu, e del posizionamento dei cavi a pelo d'acqua, il cruciatu. Alle attività della pesca del tonno erano collegati una serie di riferimenti religiosi e rituali. Secondo alcune interpretazioni il sistema delle croci e la croce posta all'entrata della tonnara avevano una funzione propiziatoria. Nella croce della tonnara inoltre erano raffigurati i Santi che dovevano proteggere la pesca.