La fiera del tartufo ha origine, come idea, all’inizio del Novecento quando “il proprietario di una locanda dove si incontravano i trifulau il giovedì di ogni settimana per il mercato, essendo un stimatore e finissimo intenditore di tartufi, organizzò di fatto la prima mostra-concorso. Scegliendo una giuria tra i trifulau stessi, faceva esaminare gli esemplari, custoditi nei tradizionali fazzoletti di cotone a quadroni blu, poi premiava i più belli singolarmente e il gruppo più abbondante. Il premio era costituito da un invito a pranzo per i fortunati cercatori il giovedì successivo” (Strona, 2004, p. 4). Nel 1955 il Comune di Moncalvo trasformò questa festa tra amici nella fiera del tartufo, con sede presso l’antico porticato che delimitava il castello, inserita nel programma delle manifestazioni “Autunnali del Monferrato”. Negli anni Sessanta e Settanta la fiera assume un “precisa connotazione. In quegli anni la quantità di tartufi presenti sii tavoli per affrontare il giudizio della giuria è qualcosa di sconvolgente per abbondanza e qualità. […] All’epoca era possibile ammirare esemplari di un chilogrammo. Il regolamento imponeva che i tartufi esposti dovessero pesare non meno di mezzo chilo. Nel 1973, per delibera comunale, l’organizzazione della fiera (fino ad allora curata dalla Pro Loco) viene affidata ad una commissione di esperti guidata dal presidente, di nomina consigliare. Le domeniche di festa diventano due, fissate nella penultima e ultima domenica di ottobre di ogni anno” (Strona, 2004, pp. 8-10).

Oltre alla mostra-concorso dei tartufi, il programma comprende gli stand di prodotti tipici ed artigianato locale in piazza Carlo Alberto, il pranzo presso i locali della Pro loco e, nel pomeriggio, momenti di intrattenimento musicale e di spettacolo.