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Fonte: Atlante delle Feste Popolari del Piemonte / Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – UniSG
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Feste popolari

Festa patronale dei santi Fausto e Felice

Patroni del paese sono i santi Fausto e Felice, due martire della legione tebea, le cui reliquie sono conservate in una seicentesca teca, tradizionalmente esposta in occasione della festa patronale. Questi resti sacri vennero procurati nel 1663 a Roma da padre Camillo di Strambino, incaricato dal Consiglio comunale (Tartaglino, 1966, p. 97).

La festa patronale fino a metà del XVIII secolo si svolgeva il 29 luglio, giorno in cui la Chiesa ricorda i due martiri, poi venne spostata alla seconda domenica di ottobre e dal 1909, a seguito della richiesta della Società Esercenti e Commercianti, alla seconda domenica di settembre (Rocca, 1912, p. 183).

La componente religiosa della festa era costituita un tempo dalla messa solenne e dalla processione nella quale veniva portata la teca con le reliquie (Rocca, 1912, p. 187).

Da diversi anni la processione è stata sostituita da un rituale più semplice: prima della celebrazione eucaristica, il parroco e il sindaco, seguiti dai chierichetti, entrano in chiesa, recando la teca davanti all’altare maggiore.

Il più antico documento riguardante la parte laica della festa dei santi Fausto e Felice, rinvenuto nell’Archivio storico comunale, risale al 1818 ed è il “Conto esatto e regolare del prodotto delle licenze accordate per balli pubblici e privati”, in cui sono elencati i permessi concessi nel secondo semestre di quell’anno per impiantare il ballo pubblico a palchetto, fra altro l’11 e 12 ottobre in piazza per la festa patronale (Zampicinini, 2003, p. 74).

A metà Ottocento il Comune provvedeva ad indire annualmente un’asta pubblica per dare in concessione l’impianto del ballo per la festa patronale al miglior offerente.

Negli anni Venti del Novecento la festa veniva organizzata dalla SPIC (Società Promotrice Iniziative Cocconatese) e in epoca fascista dall’Opera Nazionale Dopolavoro; le manifestazioni del 1936-38 comprendevano nella giornata di domenica le gare alle bocce e alla tappata e il ballo pubblico (che iniziava alle ore 17), il lunedì mattina la fiera bovina, alle ore 13 la riapertura del ballo ed infine il martedì la gara a tamburello.

Negli anni Cinquanta, oltre al ballo, al concerto bandistico e alle gare alle bocce e a tamburello, i festeggiamenti prevedevano altre iniziative, varianti di anno in anno; il lunedì, in concomitanza con la fiera merceologica, si svolgeva in piazza Giordano la Mostra del vitello grasso e della manza d’allevamento, con esposizione di un elevato numero di bovini provenienti da tutto il circondario e premiazione dei migliori capi; la mostra zootecnica è stata organizzata dal 1952 sino al 1984.

A partire dal 1976 il programma comprendeva al martedì la Festa dei bambini, con giochi e intrattenimenti per i più piccoli.

Negli anni Ottanta e Novanta la festa viene incentrata sulle serate di discoteca e sulla cena della Pro loco (seguita dal ballo liscio) al lunedì sera, che rappresenta per la comunità un momento molto sentito di socializzazione. Altro momento tradizionale è, la domenica, dopo la messa solenne, l’esibizione della banda musicale, che dal piazzale della chiesa parrocchiale scende lungo via Roma, raggiungendo piazza Cavour per l’aperitivo.

(AT), Italia Regionpiemonte
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