Nella frazione Abbadia Alpina (comune indipendente fino al 1928, quando venne aggregato a Pinerolo), tra il XVII e il XVIII secolo venne fondata, presso la parrocchia di San Verano, la compagnia di Sant’Antonio; questa aveva l’impegno di far celebrare, ogni anno, il 17 gennaio, ricorrenza di sant’Antonio abate, una messa solenne con la benedizione degli animali e dei ‘caritum’, pani che venivano poi distribuiti ai poveri e ai membri della compagnia, i quali li portavano a casa e ne offrivano una porzione taumaturgica anche agli animali domestici.

Alla fine degli anni Settanta del Novecento la festa di sant’Antonio venne arricchita da una rievocazione storica della cavalcata scremita, allo scopo di ricordare un episodio del gennaio 1294: “milizie della Val Perosa, condotte dal castellano dei conti di Savoia mossero per abbattere gli ultimi resti del dominio signorile degli abati di Pimerolo. Quando queste nuove furono annunziate al monastero, si suonò la ‘scremita’, e dalla piazza degli umiliati, in Pinerolo, si avviò la cavalcata verso il monastero. Guidati dall’abate Belengerio, il meglio dei cavalieri di Pinerolo respinse gli assalitori nel luogo di San Martino de Fulgeriis” (depliant, 2005).

Per le vie del paese si svolgeva un corteo storico, con ripropizione della cavalcata, seguita da un torneo cavalleresco in piazza Ploto. Durante il pomeriggio avveniva anche la distribuzione di vin brulé e cioccolata calda.

La festa si svolge tuttora, in tono minore: permangono solamente la benedizione dei ‘caritum’ durante la messa mattutina, e successivamente la benedizione degli animali (soprattutto cavalli).