Negli anni Trenta del Novecento la festa di San Giovanni, titolare dell’ex chiesa parrocchiale di Cocconito, oggi campestre, si svolgeva secondo un preciso rituale.

Al mattino il parroco, accompagnato dai priori, raggiungeva la chiesa, per la celebrazione della messa. Al termine della funzione in processione i fedeli scendevano verso la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, recitando il rosario, alternato a canti di lode.

Nella parrocchiale il prevosto iniziava la cerimonia di benedizione dei bambini: ad uno ad uno venivano portati in braccio alla mamma alla balaustra, accompagnati dal papà che recava un pollo o un colombino che veniva donata al parroco (al suo ritiro provvedeva il sacrestano). Dopo la benedizione, il parroco tagliava una ciocca di capelli al bimbo e la posava su un piattino per essere poi conservata in un apposito contenitore.

Oggi il sabato o la domenica pomeriggio prossima al 24 giugno viene celebrata la messa, seguita da un rinfresco.