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Fonte: Atlante delle Feste Popolari del Piemonte / Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – UniSG
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Feste popolari

Festa di Ognissanti e dei morti

“La sera del primo novembre dopo la messa del pomeriggio, il parroco esce dalla chiesa alla testa dei fedeli in processione, recitando il rosario e avviandosi verso il cimitero, seguito dai rintocchi delle campane che segnano l’accompagnamento. E questa è la processione più partecipata di tutto l’anno – ‘A venta andar a ciamar ij nostre’ – a cui non mancano nemmeno quelli non troppo assidui a messa. […] Tutti si fermano in crocchio davanti alle proprie tombe, parlando tranquillamente come se si trovassero in un momento qualunque della giornata; poi ad un certo punto, prima uno e poi l’altro, sembra che si rivolga verso i suoi defunti dicendo: ‘ven, e van a ca? Turna ‘andrè ansima a gnèt’. Ognuno si incammina per la strada verso il paese ed entra in casa, prepara la cena parlando del più e del meno come si fa in tutte le altre sere (perché i morti sentano) e alla fine lascia sul tavolo i cibi i cibi sa loro preferiti, tra cui non possono mancare le castagne cotte, il caffè e il vino (in passato anche nelle piole del paese facevano trovare agli avventori castagne e vino). Quella sera c’è la diceria che le donne non devono riordinare la casa e specialmente spazzare i pavimenti, altrimenti si ‘disturberebbero le anime’. […] Al mattino del due novembre tutti insieme, i morti e i vivi, vanno a messa; poi finita la funzione, sulla porta della chiesa avviene la separazione e ciascuno torna al suo destino: i morti vanno di nuovo al cimitero, i vivi tornano a casa e al consueto lavoro per vivere” (Canavesio M., Canavesio G., 2009).

LUSIGLIÈ (TO), Italia Regionpiemonte
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