Christopher  Wali Alwana, classe 1958, è stato intervistato presso Terra Madre 2012. Nella provincia di di Bukunja, nell'area della Foresta di Mabira (Uganda centrale), si coltivano principalmente il caffè, la canna da zucchero e la banana. Accanto a queste colture maggiori, numerose altre specie partecipano all'equilibrio di un ricco ecosistema agroforestale: la vanilla, per esempio, è spesso coltivata in consociazione con il caffè o la banana; più in generale, il cacao, la patata dolce, la cassava, il riso o lo yam condividono i terreni delle colture maggiori. La banana rappresenta in quest'area non soltanto la coltivazione principale, ma anche il simbolo più importante della cultura contadina locale. La biodiversità di questo frutto nella Foresta di Mabira è infatti straordinaria: "per un europeo la banana è solo quel frutto che si consuma come dessert (...). Noi pensiamo di essere la mamma di tutte le banane del mondo". Christopher Wali Alwana è nato e vissuto in una famiglia contadina fortemente radicata alla propria terra e al proprio lavoro. Egli descrive in questa intervista la differenza fra alcune varietà di banane e i metodi tradizionali di cottura di questi frutti. Con grande lucidità, quindi, racconta alcuni riti sociali connessi alla grande cultura di questo frutto: fra questi, banchetti e cerimoniali domestici, alcuni riti familiari legati alla terra, alcuni vecchi racconti. Appare chiaro come le comunità rurali di questa zona abbiano saputo sviluppare un legame simbiotico con la propria terra e le proprie coltivazioni. Per esempio, racconta Christopher, l'uso di seppellire la placenta di una donna nella piantagione dove il bambino crescerà e lavorerà per la vita è un antico rito attraverso il quale si genera un legame vitalizio - ma anche generazionale - fra l'agricoltore e la sua terra.