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Fonte: Atlante delle Feste Popolari del Piemonte / Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – UniSG
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Feste popolari

Carnevalone

Le origini del Carnevale chivassese risalgono al XIV secolo, e si legano alla figura dell'Abbà a capo della Confraternita o Società degli Stolti. Per coprire le spese dei propri divertimenti, la compagine di buontemponi ricorreva allegramente all'imposizione di tasse e balzelli tra i più curiosi, fino al punto in cui il senso dello scherzo svanì e la società degenerò. Nel 1434, dopo gli inutili tentativi fatti per sciogliere la Società, il parroco don Giacomino Cresti riuscì a persuadere i Soci a mutare abitudini. Da quel momento la festa della compagine che aveva mutato il nome in Società di San Sebastiano, fu ridotta a cerimonia religiosa e in onore del santo protettore venne eretta una cappella nel duomo. L'Abbà assunse la veste di patrocinatore e, in seguito, mecenate della festa. Il 20 gennaio in occasione della ricorrenza di San Sebastiano, dopo aver assistito al vespro solenne in duomo, sfilava per la città distribuendo dolciumi ed arance alla popolazione. Grazie al pubblico riconoscimento da parte della Credenza Pubblica della città, avvenuto nel 1452, l'Abbà godeva di molteplici prerogative durante il periodo di carnevale tra cui il potere di giudicare su tutte le controversie fra chivassesi e, in alcuni casi, anche di liberare i detenuti. Questa istituzione nel corso dei secoli declinò progressivamente, scomparendo definitivamente nel 1878. Il Carnevale moderno nasce nel 1905, quando il Circolo di Agricoltura, Industria e Commercio, fondato nel 1862 (l’attuale Pro Loco “L’Agricola”), decise di creare la figura della Bela Tolera, scegliendo una giovane ragazza, che attorniata da quattro damigelle, rappresentasse la città divenendo un simbolo del tessuto sociale ed economico chivassese. Il nome trae origine dall’appellativo di “face'd tola” (faccia di latta) affibbiato ai chivassesi per il fatto che, in passato, il campanile del duomo era sormontato da una guglia rivestita di lamiera che rifletteva, in modo vistoso, i raggi del sole, prima che questa venisse abbattuta dai francesi durante l’assedio del 1705. Un'altra tradizione vuole che l’appellativo venisse dato ai chivassesi per la loro spregiudicatezza ed abilità nel condurre gli affari durante il mercato settimanale del mercoledì. Nel 1948 gli organizzatori decisero di affiancare alla Bela Tolera una figura maschile e la scelta cadde sulla riproposizione dell’Abbà. Nel 1951 per le avverse condizioni climatiche la tradizionale sfilata di Carnevale, dovette essere rimandata dal martedì Grasso alla prima domenica di Quaresima, suscitando non poche polemiche; tuttavia lo spostamento di data venne mantenuto anche negli anni successivi e la manifestazione assunse il nome di Carnevalone.

Il periodo del Carnevale inizia il giorno dell’Epifania, quando vengono presentati nel teatrino civico le persone che rivestiranno i ruoli di Bela Tolera, Abbà, Dame, Alfieri, Paggetti. L'Abbà, che indossa la divisa originale ottocentesca della Società di San Sebastiano viene investito, la domenica antecedente il Carnevale, con la rievocazione storica della cerimonia descritta da padre Giovanni Borla, che prevede un primo momento religioso in Duomo, di fronte all'altare della cappella di San Sebastiano con l'offerta del cero votivo e la benedizione eucaristica solenne. Successivamente, uscito dal Duomo, preceduto dal vessillo portato da un araldo a cavallo e accompagnato da quattro alfieri, l’Abbà si reca in corteo al Palazzo Comunale ove, alla presenza del Cerimoniere della Credenza, riceve le insegne della Compagnia di San Sebastiano dalle mani del suo decano e le chiavi della Città dal sindaco. Infine, dal balcone del municipio, legge il proclama contenente le sue volontà circa lo svolgimento della festa e, in tono scherzevole, esprime pareri sull'andamento della vita pubblica cittadina. Sabato Grasso avviene l’incoronazione della Bela Tolera nella piazza centrale di Chivasso, dove, sotto una fitta pioggia di fuochi artificiali, ha inizio un fitto calendario di visite ad enti ed istituzioni, intervallate da veglioni, concerti e spettacoli teatrali, fagiolate e feste popolari, che precedono il Corso di Gala mascherato, nel pomeriggio della domenica successiva al mercoledì delle Ceneri. La sfilata si svolge lungo via Torino, piazza d’Armi, viale Matteotti, viale Vittorio Veneto, piazza Noè; vi partecipano una trentina di carri allegorici, gruppi mascherati a piedi, le maschere ufficiali di città piemontesi e liguri, le bande musicali. Il corteo dei carri viene aperto dal carro della Bela Tolera e dell’Abbà preceduto dal Gruppo Equestre delle Guardie d’onore della Bela Tolera e dal gruppo dei pifferi e tamburi e dalla filarmonica Città di Chivasso che lungo tutto il percorso intona l’inno ufficiale del carnevale chivassese, scritto e musicato nel 1905. Lungo il tragitto viene lanciata una enorme quantità di fiori e di coriandoli che hanno sostituito le arance, impiegate sino agli inizi degli anni Cinquanta e le caramelle sino al 1985.

(TO), Italia Regionpiemonte
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