Feste popolari
Carnevale
Personaggi del Carnevale sono la Vezzosa Mugnaia, il Conte, la Contessa, il Notaio, che ricordano la pace conclusa tra i Ivrea e Vercelli nel 1251, nel prato di Sant’Eusebio. “Ancora nel XVI secolo a Carnevale si bruciava il ‘paliarolo’, un fantoccio di paglia. Nel rispetto delle tradizioni, a Bollengo si rifà ogni anno la sfilata storica, la battaglia delle arance e l’abbruciamento dello scarlo. Il gruppo ‘Gli amici del maiale’ sfila con il simulacro del ‘Gran Purchetun’, accompagnato da un’icona di Sant’Antonio ‘protetor dij purchit’. Si distribuiscono i fagioli grassi (con le cotiche) e, al termine del Carnevale, polenta e merluzzo” (Gallo Pecca, 1987, p. 93).
“A partire dal 1963 sino all’inizio degli anni Ottanta, nel giorno di Giovedì grasso si svolgeva un bel Carnevale. L’organizzazione della sfilata dei carri allegorici, delle maschere e della banda musicale, oltre all’allestimento della fagiolata, era delegata ai coscritti. In quel periodo veniva combattuta anche la ‘battaglia delle arance’, con la partecipazione degli aranceri eporediesi Asso di Picche e della Morte, oltre a tiratori di Bollendo. Il Giovedì grasso gli aranceti si allenavano per la battaglia della domenica di Carnevale ad Ivrea.
Poi venne formato un comitato, con proposte nuove per la manifestazione, in base alle ricerche storiche di mons. Testore: nacquero così le figure del Conte, della Contessa e del Notaio e venne ripreso l’episodio della pace tra Ivrea e Vercelli, all’inizio del XIII secolo. Inoltre, a fine Carnevale, si bruciava il Fantoccio.
Ora il Carnevale viene organizzato dai coscritti con il seguente calendario: Sabato grasso, fagiolata; Domenica grassa, sfilata di carri allegorici, maschere e abbruciamento dello scarlo. Nella domenica dopo le Ceneri, polenta e merluzzo” (Ramella, 1996, p. 487).
