Feste popolari
Cantare i porci
"...... a cantare i porci" (Milano, 2005, p. 79).
...L'ultima sera di carnevale, frotte di giovani vanno fra le ombre notturne a rispettosa distanza dalle case dove abitano ragazze da marito, che per loro disgrazia abbiano avuto qualche idilliofinito male o commesso qualche peccato d'amore, e ricordano loro queste disavventure gridando dei versi estemporanei. Dio sa che razza di versi! Per evitare d'essere riconosciuti e di subirne le conseguenze quei ... poeti si mettono, come già dissi, a rispettosa distanza, e parlano attraverso corni o marmitte sfondate che alterano loro la voce; talvolta anzi urlano le loro insolenze in rima dall'alto di un poggio, sicché tutto il paese può udire questa lettura di vita veramente crudele." (Milano, 1925=1973, p. 97).
