Feste popolari
Cantamaggio serenata
Il raduno del gruppo (pertecipanti estemporanei e in numero variabile) avviene verso la mezzanotte, attraverso il passaparola, durante la festa patronale di S. Giorgio.
L'azione si svolge di notte, poichè requisito fondamentale è svegliare e disturbare gli interessati.
Il gruppo, costituito in passato da soli uomini, vede oggi la partecipazione anche di donne. Si attraversa il paese addormentato e si cantano, sulla falsariga di un motivo musicale fisso, alcune strofe, parte delle quali sono fisse, altre variabili o improvvisate. La prima strofa è eseguita da un solista, tenore o baritono, che ha il compito di svegliare l'interessato; le altre vengono cantate in coro, intercalandivi il ritornello.
Si inzia con il riverire i padroni di casa, li si prende in giro per il loro lavoro o per i difetti e si finisce per imporre di pagare il pegno per il canto, solitamente con vino o generi alimentari. Se proprio non si vuole dare nulla, allora viene chiesto in tono satirico il "lantigher" che, nell'antico dialetto casalese, indica un ciottolo bianco della forma e dimensioni di un uovo; questo viene messo nel nido per insegnare alle giovani pollastre dove deporre le uova. Strofe di ringraziamento o maledizione vengono eseguite per ultime, secondo l'esito della questua.
