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Fonte: Atlante delle Feste Popolari del Piemonte / Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – UniSG
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Feste popolari

Bosinata

Nel sobborgo alessandrino di Villa del Foro l’usanza della bosinata era “ben radicata, certamente secolare” (Castelli, 1999, p. 181). Prendeva di mira, in particolare, le ragazze e veniva declamata “tutti gli anni, anche prima dell’ultima guerra, nello spiazzo davanti alla chiesa (‘ans i piliòt’), o da un balcone o talvolta, per ridere, su degli alberi di gelso (‘muron’) sul sagrato della chiesa stessa” (Castelli, 1999, p. 182).

Nel Carnevale del 1946 un gruppo di giovani della ‘Cumpania di Sagrinà’ compose e recitò, nel salone della SOMS [Società Operaia di Mutuo Soccorso], una bosinata liberatoria, alternata dal canto di strambotti o ‘stramòrt’ composti per la circostanza” (Castelli, 1999, p. 182).

Dagli anni Cinquanta la bosinata viene recitata solitamente presso la locale Società Operaia di Mutuo Soccorso. La tradizione riprende vigore nel 1973, “per iniziativa dello scultore poeta Giovanni Rapetti, che compone e recita ‘Er fugaron’ assieme ai giovani del paese” (Castelli, 1999, p. 182).

Negli anni Ottanta e Novanta le bosinate continuano ad essere recitate presso la sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso. Particolarmente originale e polemica quella del 1992, intitolata ‘Prucès ar Pitu Pulon Glu-Glu’ messa in scena da Giovanni Rapetti, assieme a Franco Castelli (direttore del Centro di cultura popolare G. Ferraro di Alessandria e tra i fondatori del Laboratorio Etno-antropologico di Rocca Grimalda), e a “un gruppo di compaesani variamenti travestiti ed esibizioni musicali del gruppo folk ‘I tre Martelli’” (Castelli, 1999, p. 182).

ALESSANDRIA (AL), Italia Regionpiemonte
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