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Fonte: ICPI / MiC – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione ICCD
Categorie
Feste popolari
Autori:
Dario Antonetti
Media

Festa di S. Antonio Abate. "Benedizione dei doni". 1983

I doni della terra benedetti in onore della festa di S. Antonio Abate.

Sant’Antonio è una figura centrale del Cristianesimo. Fu un eremita egiziano cui si deve la fondazione del monachesimo. E’ considerato il primo Abate della storia cristiana. La sua storia è simile a quella di altri santi: come Francesco d’Assisi, nacque da famiglia nobile e poi si spogliò dei suoi averi vivendo per venti anni in una fortezza abbandonata nel deserto. I suoi unici alimenti quotidiani erano pane e acqua, preghiera e castità. Fece molti discepoli, e divenne celebre per le sue doti di “guaritore” e “liberatore dal Demonio”. Si narra che egli scendesse direttamente all’Inferno per contendere e recuperare le anime dei peccatori dalle fiamme infernali, e che riuscisse a curare molti malati. Tra questi, molti erano stati colpiti dal male degli ardenti, oggi conosciuto volgarmente proprio come Fuoco di Sant’Antonio. Oltre alle doti di guaritore, divenne anche il protettore degli animali.
Quasi tutte le celebrazioni dedicate a Sant'Antonio Abate della Tuscia (17-23 gennaio) sono caratterizzate da alcuni elementi ricorrenti: su tutti la benedizione degli animali e il grande falò, il ''focarone'', che apre o chiude la festa. Molti paesi hanno in comune anche la figura del cosiddetto ''Signore'', cioè colui che oltre ad organizzare la festa sarà per un anno intero il custode dell'effigie del santo (a Canepina, ad esempio, il ''Signore'' custodisce la statua di Sant'Antonio nella propria abitazione, dove periodicamente organizza incontri di preghiera e novene).

Farnese (VT), Italia Regionlazio
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