Feste popolari
10 agosto 1861
Strade del borgo ruvese, che furono teatro dell'evento storico, ora narrato, rappresentato, rivissuto.
E' la rievocazione di un evento storico importantissimo, che ha interessato questa comunità, cioè il "10 agosto 1861", allorquando i briganti assediarono e saccheggiarono il paese, trucidando numerose persone.La rievocazione di questo funesto evento si ritrova sia nella memoria degli anziani, sia in documenti storici. La sua salvaguardia serve a tramandarne la memoria ai giovani e alle future generazioni, perché sia di sprone a riscoprire la propria storia, le proprie radici, e di ammonimento sulle barbarie che possono essere perpetrate, a torto o ragione.
L'Unificazione del Meridione non aveva portato alla pacificazione del territorio, ma dato avvio ad una lunga e sanguinosa occupazione militare volta a sedare la ribellione che, in opposizione al nuovo Stato e sostenuta da finanziamenti borbonici, coinvolse in maniera diretta o indiretta larghe fasce di popolazione fino a trasformarsi nella protesta sociale, che aliment? il brigantaggio. Questo, sintomo di un male profondo ed antico, con tutto il carattere disperato che lo sosteneva, aveva trovato alimento nell'imposizione di tutte quelle norme e leggi piemontesi, estranee al sentire della gente e tra cui ebbero un impatto dirompente la proscrizione obbligatoria di cinque anni e la mancata risoluzione dei vincoli che opprimevano un'agricoltura involuta ed antiquata..
Il popolo viveva nella miseria più nera e nell'ignoranza. Non partecipava alla vita politica dello Stato, perché il diritto di voto era basato sul censo.
La guerra ad oltranza che, per quasi un decennio, il nuovo Stato combattè contro il brigantaggio con l'impiego di un esercito smisurato, le atrocit? che coinvolsero indiscriminatamente comunit? inermi, marcarono una profonda rottura tra le popolazioni meridionali ed il nuovo Stato, verso cui si manifest? un'avversione maggiore di quella contro il precedente regime borbonico. Tutto senza che i nuovi amministratori tentassero di arrestare la diffusa corruzione e di modificare i privilegi imperanti di cui godevano le poche famiglie vicine ai palazzi del potere
In questo contesto si consum? l'efferato saccheggio di Ruvo ed eccidio di tanti cittadini da parte delle orde di briganti capeggiate dal generale Crocco.,
Ruvo, allora, contava tantissimi abitanti. Era un paesello ridente sulla collina, tutto circondato da boschi e terreni coltivati.
La sua economia era a carattere prevalentemente agrario.
L'organizzazione sociale era ancora di tipo feudale. I ricchi proprietari terrieri erano i 'signorotti' del paese, mentre i contadini lavoravano le loro terre e pagavano dei fitti molto alti e, di conseguenza, rimaneva ben poco per loro e le loro famiglie.
Vi era, poi, la classe degli operai ed artigiani (manovali, muratori, fabbri, calzolai, falegnami, mugnai ecc.), dei professionisti (medico, farmacista, avvocato) degli impiegati (comunali e doganali)
La vita povera, i soprusi subiti dai signorotti spinsero anche i contadini del Sud Italia alla macchia.
Dei briganti arrestati, infatti, quasi il 90% apparteneva al misero ceto dei braccianti agricoli.
A Ruvo del Monte non ci furono briganti, ma vi erano manutengoli, cioè quelli che spalleggiavano e favorivano i briganti. C'era, per?, una brigantessa, una certa Maria Giovanna Tito, compagna del noto generale dei briganti Carmine Crocco.
Il 10 agosto 1861, dopo le fallite trattative con il Sindaco di Ruvo, le orde dei briganti assediarono e saccheggiarono Ruvo, incendiarono l'archivio municipale e trucidarono numerosi cittadini.
Ricordare le proprie origini è importante. Il passato, fatto di ricordi, deve esserci ed è importante. Rielaborare la memoria significa renderla viva e di più facile accesso anche da parte di chi quei fatti non li ha vissuti, ovvero diffonderla anche e soprattutto fuori dal nostro ambito.
La prima rievocazione storica è stata nell' anno 2011, Nella seconda edizione, anno 2012 è stato pubblicato, a testimonianza,il volume : "Rievocazione storica dell'assalto e saccheggio di Ruvo del Monte del 10 agosto 1861- tra racconto e drammatizzazione".
Nella terza edizione (2013), è stata trattata la struttura della società all'epoca dei Briganti, con usi e costumi dei vari ceti sociali ed il dramma dell'emigrazione, come conseguenza di tanta povertà.
Nella quarta edizione (2014) sono stati illustrati alcuni aspetti di vita di quell'epoca e, precisamente: "cosa si mangiava", "come si veniva curati", "come ci si divertiva". Quinta edizione (2015), è stata trattata l’importanza , sul piano sociale, culturale ed economico, delle "fonti di acqua", con le fontane rurali ed i fontanini dell'abitato. E' stato pubblicato l’opuscolo ““Rievocazione storica del 10 agosto 1861 – L’acqua fonte di vita! Come si approvvigionava nel tempo. Dai pozzi… alle fontane pubbliche. Un pezzo di storia da salvare!”
Sesta edizione (2016), il tema trattato è stato : “Rievocazione storica del 10 agosto 1861 a Ruvo del Monte – Dal brigantaggio ad oggi… il lavoro femminile: una vera economia domestica” .
Nella settima edizione 2017, tema trattato: gli usi, costumi e tradizioni della nostra comunità: il formarsi della famiglia, l’amore della coppia, corteggiamento, fidanzamento, sponsali e dote, festeggiamenti, luna di miele. A seguire: procreazione ed infanzia, secondo la tradizione. Infine l'emigrazione,la morte, agli usi funebri. in una sola parola la vita dei ruvesi, d “dalla culla alla tomba”, con l' opuscolo d Paese che vai…usanze che trovi. Dalla culla…alla tomba. I
