
A Demonte l’orso è apparso ancora negli anni Cinquanta. La pratica cerimoniale era simile a quella di Valdieri così come era uguale la vestizione: “L’individuo prescelto si trasformava in Orso grazie ad un lunghissimo legaccio (n’ elyàm) di paglia ritorta, come quello che si usava per annodare i...

Le maschere rappresentative del paese sono ‘l Cont ëd Muntarel e la Contessa ëd Pòrtabarì, che prendono nome da de località della frazione Villa, note rispettivamente per la vocazione viticola e la presenza di una fonte d’acqua. “Il Carnevale, iniziato negli anni 20, fu sospeso per la guerra e ...


Nella frazione Laux un tempo durante il Carnevale “si portava in giro per le vie del paese un pupazzo che rappresentava la fata Marion, discesa dal monte Verné, la montagna che sovrasta il paese, per portarvi la felicità. Al termine del Carnevale, Marion veniva bruciata come in un antico rito di ...


Il tempo di Carnevale considera un periodo che va dall'Epifania al Triduo pasquale. Le feste del Carnevale nella settimana grassa, mercoledì delle Ceneri e Quaresima sono variabili in quanto determinate a ritroso della Pasqua, la cui datazione nel calendario liturgico dipende dalla luna. La Pasqu...


Levone festeggia la zucca, simbolo del sole e quindi della fecondità. I regali personaggi, ‘l Re dij Cuset e la Regina, accompagnati dal seguito d’onore e dalle damigelle, si recano in municipio e ricevono dal sindaco le chiavi della città. La sera del martedì grasso si brucia la Masca d’la Ciast...


I personaggi carnevaleschi sono gli stessi della vicina Ivrea: la Vezzosa Mugnaia, il Generale, lo Stato Maggiore, il Gran Cancelliere, le Vivandiere, i Paggi. “Nel giorno delle Ceneri, ‘al mercul scurel’, avviene la distribuzione di ‘frità rognosa e salam’ […]. Per provvedere il necessario pe...


Personaggi del Carnevale sono la contessa Emilia Gromis Sambuy e il cavaliere Gualberto Gromis, due benefattori che donarono una loro proprietà per costruire l’asilo e la scuola elementare. “Oggi le maschere ricevono le chiavi della città, aprono il Carnevale e partecipano alla fagiolata” (Gall...


L’ultimo sabato di Carnevale, nel pomeriggio, si svolge la sfilata di carri allegorici, con partenza dal piazzale della casa di riposo Forchino. Il corteo è aperto dalle aspargette (bambine e ragazze di danza e twirlng), seguite dalla banda musicale, dalla Bela Sparsera e il Ciatarin (maschere ra...


Il Re del Carnevale “sfila su un calesse e partecipa ad una fagiolata, continuamente disturbato da una malefica strega” (Gallo Pecca, 1987, pp. 298). Al termine del Carnevale la strega viene catturata, condannata al rogo e bruciata.


Nella frazione Milanere a Carnevale un tempo “si riportavano in vita le masche (le streghe), che andavano in giro per il paese portando delle ghirlande di fiori, a cui erano appese due sfere, una dorata e una argentata, il sole e la luna, che, con le loro forze associate, dovevano garantire un bu...


Le prime notizie sul Carnevale risalgono all’epoca napoleonica, quando nella piazza centrale veniva bruciato un fantoccio, chiamato Babaciu, che rappresentava il feudatario. Successivamente al Babaciu venne affiancata una figura femminile, la Plandrascia, che raffigurava una donna indolente e i...


L’ultimo sabato di carnevale, alla sera, la gente si recava verso ‘ër cantún Garian’, all’incrocio con la strada per alba. Qui le due bande allora esistenti e le autorità attendono l’arrivo della carrozza con le maschere poirinesi Barba Peru e Magna Danda ( i nominativi di chi le impersona sono t...


Nei giorni di Carnevale il Conte e la Contessa “sfilano per le vie del paese sul ‘carro delle due torri’, accompagnate da cavalieri e dame. Democraticamente, Monteu, il martedì grasso, offre a tutti la sua fagiolata, preparata in trentadue calderoni” (Gallo Pecca, 1987, p. 316).


Nella frazione Muriaglio, i personaggi rappresentativi del Carnevale sono la Bela Castagnera, che ricorda il prodotto tipico del luogo, la castagna, e il Generale, figura rispesa dal Carnevale napoleonico. “La festa termina con la distribuzione di fagioli grassi e ‘quaiette’ ” (Gallo Pecca, 1987...


Nel paese “viene effettuato un Carnevale di stampo napoleonico, sul modello di quello d’Ivrea. La mattina gli ufficiali dello Stato Maggiore provvedono alla ‘presa’ (al prelevamento), dalle loro case, prima del Segretario e delle Vivandiere, poi della Mugnaia e del Generale. Nel pomeriggio ha luo...


“Durante il Carnevale Gavasun e Gavasun-a ricevono dal sindaco le chiavi della città e partecipano ad una fiaccolata e alla sfilata di carri allegorici” (Gallo Pecca, 1987, p. 340).


“Il Carnevale di Caravino si muove sulla falsariga di quello di Ivrea. I caravinesi danno l’assalto al Castellazzo, dove piantano lo scarlo: destinatario delle loro ire non è il Marchese del Monferrato, ma il famoso capitano di ventura Facino Cane, che, agendo un po’ per proprio conto e un po’ gu...




I personaggi del Carnevale, di tipo napoleonico, sono la Mugnaia, il Generale, il Gran Cancelliere, lo Stato Maggiore, le Vivandiere, i paggetti dei rioni; questi ultimi “ricordano le tre socie (badie) in cui era suddiviso un tempo il paese: Carcelle, Castello e San Genesio. Anche qui, come a Ivr...


Il piccolo paese (dal 1928 frazione di Cerrina) festeggiava, negli anni precedenti la seconda guerra mondiale, il Carnevale con quattro giorni di festa, dal mercoledì delle Ceneri al sabato successivo. I giovani usavano nell’occasione mascherarsi tingendosi la faccia di nero con un sughero brucia...
