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Fonte: Regione Basilicata / Regione Basilicata – Patrimonio Cultura Basilicata
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Feste popolari

Senise Peperoni e identità locale

Areale e zona di produzione avviene nel Comune di Senise, cui deve il nome, e in altri 12 comuni limitrofi che si affacciano per gran parte sulla Valle del Sinni e sull'Agri. La produzione è concentrata soprattutto nell'area del Senisese che si allunga fino ai paesi vicini, Chiaromonte, Francavilla, Episcopia, con una stagionalità che rende disponibile il prodotto fresco da agosto a dicembre e secco durante tutto l'anno. Da un punto di vista agronomico, si tratta prevalentemente di aree rurali che presentano modelli organizzativi in stato di avanzamento. Sin da quando il peperone arriva a Senise, tra il 1500 e il 1600, i contadini locali riuscirono ad appropriarsene, selezionando nel tempo una varietà che ancora oggi primeggia nei mercati, tanto che sono frequenti i tentativi di contrabbandare per Peperoni di Senise altre varietà certo non di ugual pregio. Inizialmente questa solanacea crebbe e si sviluppò in un panorama agricolo caratterizzato soprattutto dall'autoconsumo, diventando successivamente una coltura sempre più specializzata e quindi capace di garantire un reddito. L'essiccazione dei Peperoni di Senise avviene secondo metodi locali naturali per mezzo di esposizione indiretta ai raggi solari in lunghi serti appesi in siti soleggiati ed areati. Un ultimo passaggio rapidissimo nel forno elimina ogni residuo di umidità ed agevola la eventuale successiva molitura per ottenere la famosa polvere.
Con i peperoni di Senise si realizzano numerosi piatti della tradizione contadina. Passati in olio bollente e salati vengono chiamati "cruschi" cioè croccanti, e accompagnano formaggi e verdure fresche, come fave o insalate. L'uso della polvere ottenuta da questi peperoni esalta la preparazione di molti salumi lucani, ai quali conferisce gusto, colore e un'ottima stagionatura. La coltivazione in modo organizzato e moderno del Peperone che ha ottenuto dalla CEE nel 1996 il marchio I. G. P. (Indicazione Geografica Protetta). Il peperone dolce è fondamentale per la tradizione culinaria della regione Basilicata.
Storicamente sono presenti in Basilicata tracce della coltivazione di peperoni simili a quelli di Senise attorno al XV - XVI secolo, durante la dominazione spagnola da cui vennero assorbiti diversi elementi culturali (come la consuetudine di costruire le tipiche case a corte con il patio in alcuni luoghi) ed evidentemente anche gastronomici. I peperoni venivano dalle Antille, colonia spagnola, e attecchirono bene nel territorio lucano e con il tempo i contadini selezionarono l'attuale varietà. Una prova di questa teoria potrebbe essere la presenza in Spagna di due presidi Slow Food come la Cipolla Violetta di Zalla, molto simile alla nostra cipolla materana e del Peperoncino Rosso Tap de Cortì, lavorato proprio come il peperone di Senise, essiccato al sole ed infilato nelle serte. La coltivazione era relegata all'uso domestico fino a pochi decenni fa, ma con la diffusione commerciale è diventata una buona fonte di reddito per i produttori locali, che ogni anno aumentano la produzione per tentare di adeguarsi alla richiesta. Il prodotto in vendita infatti ha una disponibilità limitata, bisogna farne scorta appena esce sul mercato perché ben presto finisce.
I peperoni cruschi sono tradizionalmente usati in cucina in molte zone del potentino e della collina materana, a cavallo tra le due province e in molti paesi situati nel Parco del Pollino, ma erano assolutamente sconosciuti nella gastronomia tipica strettamente materana (fatta eccezione per le famiglie provenienti dai paesi avvezzi al consumo trasferitesi nel capoluogo) fino a una quindicina di anni fa,quando essendo stati tra i primi prodotti lucani a ricevere la denominazione IGP, vennero sottoposti all'attenzione del grande pubblico meritandosi l'appellativo addirittura di "Oro rosso lucano"
Le ragioni dei punti di forza sono soprattutto nella scelta della qualità, nella costante innovazione del prodotto e soprattutto nella tipicità, unicità ed irripetibilità dello stesso che si ottiene attraverso uno stretto legame con il territorio.
Infatti, la stragrande maggioranza dei produttori, pur non rifiutando la possibilità della ricerca, tuttavia rifiuta con preoccupazione anche solo il rischio di abbassare la salubrità e soprattutto la diversità, la tipicità, il legame con il territorio.
Questo valore è anche la chiave che spiega il successo sui mercati, nonostante il livello della promozione non abbia ancora raggiunto condizioni ottimali. Il successo è legato oltre che alla qualità e salubrità anche e soprattutto agli aspetti dell'immagine che il prodotto dà e riesce ad evocare.
Questa complessità economico-produttiva fa sì che un prodotto come il Peperone di Senise diventi il motore dello sviluppo dei territori vocati, uno sviluppo di tipo nuovo ecocompatibile integrato, una nuova visione dello sviluppo rurale in grado di mettere a valore tutti i tratti positivi del territorio, le potenzialità, le varie componenti economiche, ma anche l'esaltazione dei valori immateriali legati al territorio, al paesaggio agrario, alla tradizione, alla cultura, alla identità non come mero riferimento geografico o museografico, o di contemplazione di una arcaicità perduta, ma come elementi di valore, di modernità, per esperienze e modelli di vita diversi (ambiente, agronomia, percorsi culturali naturalistici, gastronomie, eventi...) esaltanti la qualità del vivere bene.
È in questo contesto che un prodotto alimentare non è più percepito solo come un alimento ma anche come "pretesto" per evocare storie, racconti, miti, sogni, paesaggi, territori, cultura, modelli di vita e la sua naturalità percepita come un elemento importante della qualità della vita, veicolo di benessere e salubrità

Osservazioni
Il progetto consente di promuovere una serie di attività delle quali saranno beneficiari una pluralità di soggetti così riassunta : - la comunità locale , provinciale e regionale nel suo complesso, per il materiale recuperato e valorizzato; - i giovani che, attraverso il sistema scolastico, avranno la possibilità di comprendere, manipolare e reinventare il proprio patrimonio immateriale; - gli anziani che con la loro disponibilità avranno l'occasione di rivedere trascritta la propria identità immateriale con la certezza della sua tutela e trasmissibilità; - le associazioni che avranno l'opportunità di una crescita personale che si svilupperà sia attraverso l'acquisizione di competenze specifiche, sia attraverso la maturazione di una maggiore coscienza civica e solidarietà sociale; - i Consorzio di tutela del Peperone
SENISE (Potenza ), Italia Regionbasilicata
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