Saperi e tecniche
15 aprile alla fine di giugno Viterbo Bolsena due un quarto tardo pomeriggio e la mattina dopo oggi Marta mesi all'alba 6000-6500 maglie lago 4 uno 5000 un terra sole
artavello ceco tardo pomeriggio pelo d'acqua operazioni di legatura del codio nodi particolari fabbricazione dell'artavello estremità della rete conica pescatori provenienti passato proibita mattina presto pesca dei lattarini eventuali furti legature personali parte di altri pescatori averlo scodiato ali laterali efficacia della rete provincia di Viterbo tipo di nodo grandi capacità tecniche Lago di Bolsena grandezza di un artavello autorità competenti stagione balneare vegetazione del lago Bolsena artavellone manipolazioni dell'artavello parte finale Marta martavello numero di maglie del boccolare pescatore artavello rete modo fraudolento pesci delicati codio diversi bocchetti aspri conflitti fine di giugno mattina infrequenti episodi di furto degli artavelli pescatori genere acqua fanghiglia sassi alba nodo pesci segnali
Saperi tradizionali di pesca nel lago di Bolsena: l'"artavello ceco" (o "artavellone") per la pesca dei "lattarini"
L'"artavello ceco" è una varietà di rete fissa, fatta di "panno" o di nylon, di forma conica (ad imbuto) per la pesca dei "lattarini". E' composta da almeno tre reti coniche ("bocchetti" o "cammere") interne della stessa forma e concentriche, tenute ferme da una serie di "cerchi" di misura crescente, che oggi sono di materiale plastico. E' detto "ceco" per via delle maglie strette della rete. Viene adoperato per la pesca dei "lattarini". E' composto da una "longarina", una rete tradizionale lunga circa 30 metri, che viene fissata alla riva da un sasso. La "longarina" ha la funzione di accompagnare il pesce verso il "boccolare", al quale è fissata sul lato opposto. Il "boccolare" ("l'inizio della rete") è la rete che con le due "ali" laterali (dette anche "braccia"), accompagna il pesce nei "bocchetti" obbligandolo a seguire la rete: "Il pesce segue la longarina, segue il boccolare, accompagnato dalle due ali laterali. E' attirato dalla corrente che gli fa da spirale e cammina, cammina sempre perché pensa di potersi liberare; passa la prima cammera, i bocchetti; passa il primmo bocchetto grande e va, va ancora su; passa il secondo bocchetto e cammina ancora; poi c'è il terzo bocchetto e da lì non torna più indietro
perché lì c'è il codio e rimane incastrato lì". Il "codio" è la parte finale stretta dell'"artavello", che viene tenuto chiuso da una corda. La "longarina" è più "chiara" (cioè ha le maglie più larghe) del resto della rete perché ha solo la funzione di fare da strada al pesce e di accompagnarlo
al "boccolare" e non di catturarlo. La "longarina fa strada al pesce che "inzucca" nella rete ed è costretto ad attraversarla fino a quando non incontra il "boccolare" con le ali che lo porta verso i "bocchetti". Al contrario della "longarina" che ha forma rettangolare, il "boccolare" ha una forma conica, ma aperta, mentre i "bocchetti" sono coni che portano al "codio". La grandezza di un "artavello" viene contata a "maglie" e non a centimetri o a metri. Un "boccolare" di 5000 "maglie" corrisponde ad un'altezza
di circa 5-6 metri. La "longarina" viene annodata al centro del "boccolare". "Boccolare" e "ali" sono costituiti da una base inferiore "armata" (con filo piombato pesante) e da una parte superiore con file di galleggianti, in modo che in acqua la rete si stenda per intero in profondità e rimanga ben stesa in superficie nella sua estensione e renda visibile la sua ampiezza. In barca l'"artavello ceco" viene caricato dalla poppa se si è da soli in barca, dalla punta se si è in due.
Tecniche tradizionali di pesca nel lago di Bolsena: "mettere l'artavello ceco" (o "artavellone") per la pesca dei "lattarini"
Tecniche tradizionali di pesca nel lago di Bolsena: "cavare le file" per la pesca alle anguille
Saperi tradizionali di pesca del lago di Bolsena: "le file", "le filarelle" e "le linzare" per la pesca alle anguille