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Valorizzazione della Ciliegia di Celleno

Saperi sulle varietà locali di ciliegie

A Celleno esistono numerose varietà autoctone di ciliegie. La "Durona", la "Maggiolina", la "Cora", la "Biancona", la "Morona", la "Ravenna col gambo corto", la "Ravenna col gambo lungo", la "Ciliegia di Titta" e la "Crognola". Ogni varietà ha una sua consistenza, un suo colore e un proprio sapore. La "Durona" è una ciliegia molto dura e resistente alla pioggia ("regge allo spacco") quando ha il frutto. E' nera di "un nero vellutato" come colore. A causa di questa resistenza del frutto e della buona resa sul mercato i produttori di Celleno stanno incrementando la produzione di questa varietà locale di ciliegia. La "Durona" dura per tutto il mese di giugno. Una pianta grande di "Durona" produce circa un paio di quintali di ciliegie. Il sapore della "Durona" matura è dolce "liquoroso ma forte, buono, non è quel sapore scialbio". Per questo viene portata ad una maturazione "che deve andare sul velluto" (perché io so' innamorato de 'sta qualità e non la vojo perde), rassomija alla "Maggiolina" a quei sapori antichi. La "Maggiolina" è invece una ciliegia piccola, ha la forma minuta ed è nera come il carbone. Ha un sapore fortissimo, se ce fai le marmellate è robba esemplare. La "mMggiolina" è forse una delle migliori cerase che ce sono. Matura intorno ai primi di maggio. La "Cora" è piccolina ed ha la forma "uguale al cuore". Ha un sapore leggermente amaro e per questo il mercato lo regge meno. Anche la "Cora" dura a lungo, per tutto il mese di giugno. La "Ravenna" si riconosce sia per il gambo, che è corto o lungo a seconda della varietà e "per antichità" e "ch'ha un sapore buonissimo". La "Ravenna col gambo corto" e la "Ravenna col gambo corto" reggono meno l'acqua della pioggia e maturano prima della "Durona". La "Ciliegia di Titta" è leggermente più grande della "Maggiolina", nera però è morbida, di sapore è buonissima, acquosa è buonissima. Fa poco mercato ma per non perde la razza io continuo a innestarle uguale. In tutti gli alberi di ciliegie la riproduzione avviene per innesto. Gli alberi di ciliegia vengono trattati con il letame che viene messo ad anni alterni alla base del tronco e tutto intorno per circa un paio di metri. Quando non si da letame gli do' il 20 10 10, concimi di fonno che la pianta se lo prende a mano a mano che glie serve. Non c'è concimazione chimica, mentre prima della raccolta nel mese di maggio le piante vengono trattate con dei "veleni" consentiti. La "Maggiolina" e la "Primotica", facendo il frutto prima, non vengono trattate in alcun modo perché lì il verme, la mosca ci viene meno. Rispetto alle varietà autoctone, le varietà nazionali sono più portatrici di malattie. Tra le malattie della pianta c'è la "gommosi", una malattia del ciliegio che va tenuta a bada sennò la porta pure a seccare. La "gommosi" viene trattata per lo più con il "rame" che viene dato sul tronco. Viene fatto un trattamento alla "caduta della foglia" a metà novembre e un secondo trattamento "al rigonfiamento della gemma" intorno alla metà di febbraio. Anticamente i "veleni" non venivano dati alle piante. Si portava il letame con l'asino. I trattamenti chimici alla pianta vengono fatti da circa 30 anni, prima erano sconosciuti. Quando inizialmente sono stati introdotti "veleni", questi venivano dati non sulla pianta, ma a terra nella circonferenza della pianta per evitare lo sfarfallamento da terra della mosca che salisce, punge e fa il verme. La potatura viene fatta nel periodo estivo; se viene fatta in inverno la pianta rischia la "gommosi". Le ciliegie vengono date dai produttori aderenti al Comitato per la Tutela della Ciliegia di Celleno, che le commercializzano a livello nazionale. "Ho tre "impianti" di ciliegie per un totale di circa 500 piante, perché io so' malato pe la piantagione. In questi impianti tengo sia varietà di ciliegie autoctone antiche sia varietà commerciali nuove". La ciliegia si raccoglie con tutto il gambo e "a mazzocchie" (a mazzetti).

Osservazioni
Celleno ha una lunga tradizione di varietà autoctone di ciliegie risalente a prima del Rinascimento. Numerose di queste sono state iscritte di recente nel registro volontario delle varietà a rischio erosione genetica dell'Arsial, della Regione Lazio. Il Comitato per la Tutela e la Valorizzazione della Ciliegia di Celleno nasce nel 2008 allo scopo di valorizzare la biodiversità delle varietà autoctone di ciliegie e di gestire la produzione di numerosi piccoli produttori nel comune di Celleno e nelle frazioni di Sant'Angelo e Roccalvecce. I saperi relativi alla biodiversità per le ciliegie di Celleno riguardano le caratteristiche morfologiche e di sapore, l'uso e la commercializzazione del frutto ed i trattamenti tradizionali: potatura, concimazione, fioritura, malattie, innesti.
Celleno (VT), Italia Regionlazio
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