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Saperi rituali e alimentari sulla festa della Madonna SS. del Monte: "casenghi" e "villani"

La festa della Madonna SS. del Monte vede come protagonisti quattro categorie di antichi mestieri, i "casenghi", i "villani", i "bifolchi" ed i "pescatori" che il giorno della festa "passano" al Santuario offrendo cibi rituali. I gruppi di mestieri sono anche caratterizzati al loro interno da diverse gerarchie; ciò vale soprattutto per la categoria dei "casenghi" e dei "villani". La festa è andata incontro negli anni a mutamenti, visibili principalmente nell'abbigliamento, che a partire dagli anni '80 è stato ordinato in un abito specifico per ciascuna categoria, mentre in passato ogni "passante" "passava" con l'abbigliamento di lavoro che preferiva. I rinfreschi sono momenti importanti della festa; una particolare rilevanza ha il rinfresco rituale offerto dai "casenghi" alla fine delle "passate" e la "collazione" che si fa all'arrivo al Santuario, che oggi ha un significato diverso dal passato, essendo diventato più simile ad una sagra. Il cibo più rappresentativo della festa è la ciambella "delle passate", che ha diverse varianti, ma soprattutto la ciambella che viene offerta a ciascun "passante" quando compie il terzo giro intorno all'altare. La ciambella una volta veniva consumata dopo la festa; oggi invece viene conservata a ricordo della festa e appesa alla parete fino al'anno successivo. Le ciambelle vengono realizzate (o fatte realizzare) dai "signori", ciascuno per ogni categoria, i quali si preoccupano di fare preparare il gran numero di ciambelle da offrire a tutti i "passanti" della propria categoria. Le "fontane" sono i carri, addobbati con prodotti alimentari della terra o del lago, caratteristici soprattutto della categoria dei "villani" ("le villane"), che vengono portati fino al Santuario. Si chiamano così perché in alcuni di essi viene messo un sistema di irrigazione a fontana che serve a mantenere freschi i prodotti che vengono portati in processione e offerti alla Madonna del Monte. I contadini in passato erano soliti conservare fino al mese di maggio prodotti della terra che non era possibile trovare nella stagione primaverile, come ad esempio l'uva o il ramo d'olivo con le olive. Essi conoscevano delle tecniche per la conservazione della frutta che custodivano gelosamente e che utilizzavano per la festa della Madonna del Monte.

Osservazioni
Il primo attore sociale è un contadino che nella vita ha fatto il bracciante agricolo. Ha partecipato alla festa come villano, ma da molti anni passa (cioè fa le passate, giri rituali intorno all'altare) come casengo. Il secondo attore sociale è un giovane avvocato martano, figlio di avvocato. Rappresenta pertanto la classe agiata a Marta. L'intervistato mostra un grande coinvolgimento nella festa della Madonna del Monte nella categoria dei casenghi. Nel bene documentato sono interessanti, tra le altre cose, le dinamiche intergenerazionali che si attivano tra i due testimoni, che appartengono a generazioni differenti e a classi sociali differenti, pur appartenendo alla stessa categoria nella festa. Il giovane testimone, infatti, che ha 35 anni, pur essendo nella vita un avvocato ed appartenendo ad una classe agiata, mostra grande partecipazione e rispetto nei confronti del sapere e della memoria della festa posseduta dall'intervistato anziano, che ha 75 anni e nella vita è stato ed è tuttora un contadino.
Marta (VT), Italia Regionlazio
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