Da sei generazioni i Vallone si tramandano antiche ricette per la produzione dei salumi tradizionali lucani. La prima macelleria fu aperta da Basilio (nato nel 1815) e trasferita in seguito a suo figlio Antonio (classe 1850) che la trasmise a sua volta al figlio, chiamato come il nonno, e così via in un susseguirsi di Antonio e Basilio fino ad oggi, in cui la tradizione si rinnova con i fratelli Silvia… e Antonio. Appena ventenni, aiutati da papà Basilio e mamma Antonietta, nel 2019 inaugurano la nuova macelleria-braceria a poca distanza dalla sede storica dell’attività di famiglia, nel centro del paese. Le ricette sono le stesse, basate su ingredienti semplici come carne di suino locale (della filiera Gran Lucano), sale e spezie sapientemente dosate. Niente conservanti artificiali, come una volta. La novità sta nei locali acquistati e restaurati con l’obiettivo di mantenere un collegamento con il centro del paese, valorizzando edifici storici che sarebbero altrimenti rimasti abbandonati. A poca distanza l’uno dall’altro troviamo così il laboratorio e il punto vendita. Di essi colpisce la buona fattura dei restauri, in cui la valorizzazione della storicità è accompagnata sapientemente all’adeguamento alle attuali normative, dando vita ad un laboratorio all’avanguardia a cui si accede da un portale in pietra, e ad una macelleria i cui arredi luminosi e moderni fanno risaltare gli elementi antichi di archi e volte. Da menzionare nel punto vendita l’intima saletta per il consumo al tavolo ricavata da un grottino in pietra scoperto durante il restauro.

Oltre alle ricette, i Vallone hanno ereditato dai loro antenati anche quella che probabilmente è la dimora più antica del paese. Situata nel vicolo sul retro della macelleria, i suoi interessantielementi architettonici fanno supporre che sia stata eretta sui resti dell’antico castello del paese, oggi scomparso. Antonio e Silvia stanno portando avanti il progetto di ristrutturazione dell’immobile per renderlo funzionale alla loro attività. Nel frattempo dagli alberi di arance del giardino ricavano le bucce per la pulizia dei budelli, e a volte salsicce, salami e soppressate maturano circondati da quadri del secolo scorso, in quello che un tempo era il salone di casa. La foto dei nonni Antonio e Giovanna Stregapete è ancora appesa in cucina, a ricordare ai loro discendenti la raccomandazione più importante: vogliate bene ai vostri clienti come fossero persone di famiglia. Ed è anche per questo che i giovani titolari hanno scelto come logo l’ingrediente segreto dei loro prodotti: il cuore.